CROTONE – «Arriva dopo un anno dal finanziamento la stipula del contratto tra il Comune di Crotone e la ditta aggiudicataria per il completamento dei lavori di efficientamento e rifunzionalizzazione del depuratore di Crotone. Nel frattempo, però, le acque non depurate sono state scaricate a mare”. Legambiente Calabria chiede che i responsabili siano chiamati alle loro responsabilità con l’applicazione della legge sugli ecoreati. “In Calabria si persevera nella sciatteria e nell’inerzia. È paradossale che anche in presenza di fondi pubblici non si intervenga per efficientare e manutenere i depuratori. Ripetiamo ormai inascoltati – dice Legambiente Calabria – che i Comuni hanno bisogno di assistenza tecnica nella redazione dei bandi, dei capitolati e nella gestione delle gare. L’assessorato all’ambiente ne ha preso atto e ci auguriamo che qualcosa cambi. Il servizio di depurazione a Crotone non è attivo, ma di chi è la colpa? Come mai così tanti ritardi per il ripristino del servizio?” Sono queste le domande che Legambiente Calabria pone evidenziando che “i problemi non si risolvono con scambi di mail tra Comune di Crotone e Regione. Crotone non può ambire ad essere una meta turistica, nonostante le sue bellezze, se non si risolvono problemi come quelli della depurazione. È inconcepibile che da circa un anno e mezzo – afferma Filomena Ierardi della segreteria regionale – i cittadini di Crotone non abbiano il servizio di depurazione ed ancora più inaccettabile che ci siano zone della città in cui il cattivo odore è terribile. Sui ritardi della depurazione nella città di Crotone vi sono responsabilità che vanno perseguite, così come ci sembra chiaro che sia giunto il momento di attivare l’Autorità Idrica Calabrese che attraverso la gestione pubblica governi il ciclo integrato delle acque».