SCALA COELI (CS) – L’ampliamento della discarica di Scala Coeli continua ad essere all’attenzione del Parlamento, ad esserne protagonista è l’interrogazione parlamentare dell’Onorevole Rossella Muroni in Commissione Ambiente. Nella sua interrogazione, la Muroni fa presente e sottolinea quello che come Legambiente stiamo dicendo da tempo: «la discarica è stata realizzata in un territorio a vocazioni agricola dove si adotta il metodo della coltivazione biologica con produzioni agroalimentari certificate e dove resistono ancora gli ultimi allevamenti estensivi di razza podolica, il tutto a pochi passi da torrenti affluenti del fiume Nicà che tracciando il confine tra le provincie di Cosenza e Crotone va a sfociare nel cristallino mare Ionio fra i comuni di Cariati e Crucoli Torretta».
Nella sua interrogazione l’Onorevole spiega la controversa questione dell’ampliamento della discarica: «la regione Calabria ha rilasciato autorizzazione, alla società privata Bieco s.r.l., alla realizzazione di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi in località «Case Pipino» del comune di Scala Coeli con capacità di abbanco di metri cubi 93.000. I centri abitati più vicini sono Crucoli, Umbriatico, Terravecchia e Cariati. La ditta Bieco srl chiede l’ampliamento della discarica per rifiuti speciali non pericolosi per una ulteriore superficie di ettari 6,80 e per un volume di abbanco di 1.172.000 metri cubi».
Sappiamo, e si spiega nell’interrogazione, che il commissario ad acta, presidente della conferenza dei servizi, al termine della conferenza che si è tenuta il 18 dicembre 2018, ha stabilito di rinviare qualsiasi decisione alla terza ed ultima conferenza di servizi, che si terrà il 24 gennaio 2019. Tale decisione ha dato modo alla Bieco srl di presentare, entro il 4 gennaio 2019, un nuovo progetto rimodulato secondo la proposta avanzata dal rappresentante dell’ATO di Cosenza e di eventualmente superare le criticità evidenziate dalla struttura tecnica di valutazione nel parere negativo espresso l’8 giugno 2018 e confermate il 21 novembre 2018. In pratica si è chiesto che parte della discarica per rifiuti speciali, circa 600 mila metri cubi, venga destinata allo smaltimento derivante dal circuito pubblico dei rifiuti.
Come ha fatto notare l’Onorevole Muroni riteniamo controverso il fatto che prima il Settore 6 del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, dopo aver accertato l’esistenza di un terreno coltivato con il metodo biologico con produzioni agroalimentari certificate in contiguità con i terreni oggetto di ampliamento, esprime il proprio dissenso il 27 giugno 2018 e vieta la realizzazione della discarica in argomento. Successivamente, accogliendo le controdeduzioni della ditta e con salvezza della LUR esprime parere positivo rimandando al Dipartimento 11 Ambiente e Territorio le valutazioni del caso. Ad oggi, tale valutazione non è stata fatta.
Il Settore 3 del Dipartimento Urbanistica con prot. 428244/2018 esprime parere negativo, in quanto il progetto è in variante allo strumento urbanistico vigente del comune di Scala Coeli e il progetto non è imprescindibile dalla fase di valutazione sulla compatibilità urbanistica dell’intervento, da svolgersi proprio in occasione della conferenza di servizi. Ad oggi, tale valutazione non è stata fatta.
Le evidenti criticità della viabilità di accesso alla discarica, costituita esclusivamente dalla SP6, strada provinciale di Crotone, e dalla strada comunale Capoferro/Cordarella, la prima chiusa al transito con ordinanza n. 5/2015 e la seconda costituita da una pista sterrata che attraversa l’alveo del torrente «Patia».
L’onorevole Rossella Muroni nella sua interrogazione chiede al Governo iniziative concrete e immediate, «promuovendo una verifica da parte del Comando dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, in relazione allo stato di inquinamento dei luoghi e alle criticità ambientali connesse all’ampliamento della discarica di Scala Coeli per rifiuti speciali non pericolosi».