Emergenza climatica, il comune di Acri paladino in Italia dei diritti della natura

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Lago Erie

ACRI (CS) – Mesi prima che il mondo andasse in stand-by e l’Italia si fermasse per la pandemia del Covid-19 si dibatteva per un’altra emergenza, forse meno aggressiva ma certo da non sottovalutare: l’emergenza climatica. Portato in auge dalla giovane attivista Greta Thunberg, ma già da tempo considerato da molti scienziati e pensatori, il grido d’allarme della natura cavalca l’onda di una teoria giuridica e giurisprudenziale, Rights of Nature appunto, che descrive i diritti intrinseci associati agli ecosistemi e alle specie, simili al concetto di diritti umani fondamentali. Così, sull’onda del dialogo internazionale avviato sotto la guida della Bolivia sulla necessità di promuovere un percorso di sviluppo in armonia con la Natura, è stata adottata nel 2009, un’ importante Risoluzione delle Nazioni Unite: la Risoluzione 64/196 Harmony with Nature con cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite abbraccia la promozione “dell’armonia con la Natura”, espressamente volta a promuovere una vita fondata su un profondo rispetto per Madre Terra e sul riconoscimento della responsabilità umana al suo mantenimento in buono stato. Oltre 120 esperti provenienti dai diversi continenti per un totale di 33 nazionalità (quattro sono gli esperti italiani coinvolti, nelle figure della Prof.ssa Silvia Bagni, del Prof. Michele Carducci, del Dott. Gherardo Girardi e del Prof. Massimiliano Montini) si sono così confrontati raccogliendo la sfida lanciata dalle Nazioni Unite.

E proprio dopo il dialogo con la giurista Silvia Bagni, il Comune di Acri, prima città italiana ad aver dichiarato l’emergenza climatica con delibera del Consiglio comunale del 29 aprile 2019, ha deciso di scendere in campo per Harmony with Nature dichiarando l’1 luglio dello stesso anno il proprio sostegno morale alla città americana di Toledo (Ohio) nel tentativo di adottare la “Carta dei diritti del Lago Erie”. Lo stesso atto ha riconosciuto anche la necessità di una “rivoluzione ambientale” che prevede la partecipazione consapevole di ogni singolo cittadino. 

Quinto per grandezza fra i laghi dell’America del Nord, tredicesimo al mondo per superficie, il lago Erie (nella foto) è ciclicamente invaso da alghe tossiche. Per questo motivo la sua salute è al centro delle attenzioni della popolazione locale (sulle sue rive abitano circa 13 milioni e mezzo di persone) che nel febbraio 2019 è stata chiamata a pronunciarsi in un referendum per introdurre il “Lake Erie Bill of Rights“, ovvero la Dichiarazione dei Diritti del Lago Erie per conferire al bacino una “personalità giuridica”.

«Quale ente rappresentativo della collettività amministrativa – si legge nella Delibera comunale votata all’unanimità dai consiglieri presenti -, avvertiamo l’esigenza di migliorare lo stato di salute del pianeta e che questo sarà il nostro compito, oggi, domani c sempre: informare, educare e orientare i cittadini verso la tutela dell’ambiente», perché «per ottenere una vera “rivoluzione ambientale ” occorre la convinta e consapevole partecipazione di tutti, di ogni singolo cittadino, per porre in essere azioni volte al contrasto dei cambiamento climatici, non sprecare alimenti, acqua ed energia».

Un anno prima dell’onorevole iniziativa del Comune di Acri guidato da Pino Capalbo, la cittadina viterbese di Civita Castellana è stata la prima in Europa a dichiarare il proprio comune quale zona dei diritti della natura.

Oggi l’impegno di Acri e Civita Castellana è stato premiato con la citazione ufficiale da parte di Harmony With Nature delle Nazioni Unite sul proprio portale fra le politiche a sostegno dei diritti della natura. Le due città rappresentano l’Italia al 19° posto generale.

Qui la classifica completa.

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