CATANZARO – Con la firma dell’atto costitutivo dell’associazione, avvenuta venerdì 23 febbraio, il Centro di Ricerca e Servizi Avanzati per l’innovazione Rurale Condoleo entra nella sua fase operativa, anche in seguito all’individuazione dell’organo di gestione varato: un Consiglio d’amministrazione composto da sette membri. Alla guida dell’organismo, unanimemente indicato dagli associati, già attivo nella fase di 60 giorni che anticipa l’inaugurazione e l’entrata il funzione del centro, sarà il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa proprio per spiegare la missione di CRISEA, illustrarne le attività e le potenzialità, e ripercorrere le tappe più importanti che hanno condotto a questo risultato. «Il nostro Ente resta tra i più solidi e virtuosi in Italia, Nonostante le tante difficoltà riusciamo a garantire i servizi anche perché abbiamo ereditato un Ente sano – ha affermato il presidente Bruno -. Ed in merito all’acquisizione dell’Azienda Condoleo, l’idea dell’allora presidente Traversa è stata lungimirante. E’ doveroso ringraziarlo, perché oggi riusciamo a dare forma e portare a compimento un progetto che nel tempo è stato ripreso e potenziato, grazie anche all’impegno della dirigente Rosetta Alberto che è una esperta di fondi comunitari, per diventare quello che è oggi. Noi ci abbiamo creduto e siamo andati avanti per creare una grande opportunità di sviluppo che iniziamo a costruire assieme. Il Centro di ricerca – ha evidenziato il presidente Bruno – è un esempio virtuoso di come possono essere spesi bene i fondi europei. CRISEA ha come missione quella di erogare servizi reali a favore delle attività produttive, in particolare nei campi della ricerca e dell’innovazione per la riduzione dei costi di produzione, il miglioramento della compatibilità ambientale dei processi e l’incremento della qualità dei prodotti nel comparto zootecnico e in quelli del tessile, del legno, della bioedilizia. Il Centro dell’azienda Condoleo, ristrutturato, è pronto a diventare un presidio culturale in cui convivranno la tradizione con l’innovazione della tecnica, dei servizi, dei materiali e dei processi utilizzati da professionisti, tecnici ed imprenditori, una rinnovata cultura ecologica ed ambientale». La dirigente Alberto è, quindi, entrata nel merito del funzionamento del Centro che porterà sviluppo e occupazione (si parla di circa di duecento posti di lavoro). «Ci siamo già attivati – ha spiegato Alberto – per intercettare finanziamenti europei e pensiamo di poter calamitare l’interessamento di privati che vogliono investire su innovazione».