CATANZARO – «Comportamento inequivocabilmente pessimo quello della Regione Calabria. A due anni e due mesi dalla scadenza del nostro rapporto di lavoro non ci sono state corrisposte le ultime quattro mensilità del 2014, ma solo il trenta per cento delle stesse». E’ quanto sostiene, in una nota, una numerosa delegazione di ex lavoratori della Fondazione dei Calabresi nel Mondo. «Prima buttati in mezzo ad una strada e poi privati dei nostri stipendi. E’ veramente difficile – aggiungono – spiegare ai nostri figli l’inaccettabile comportamento della Regione Calabria, Ente territoriale che dovrebbe operare secondo i principi dettati dalla Costituzione”.“I nostri ripetuti appelli – continuano – sono caduti nel vuoto. Né il presidente della Regione,Mario Oliverio, né il vice presidente della Giunta, nonché assessore alle partecipate ed ex coordinatore del Comitato scientifico della Fondazione dei Calabresi nel mondo, Antonio Viscomi, hanno inteso porre fine a questa pagina vergognosa.Rimanere insolventi verso lavoratori che hanno speso tempo, energie e professionalità al servizio della Fondazione dei Calabresi nel Mondo è un’azione indecorosa e non degna di un Paese civile. Non provino più, dalla Cittadella, a parlare di nuovo corso della politica regionale, non esiste. Calpestare i diritti dei lavoratori, agire con indifferenza e arrogante silenzio: è questo il nuovo corso della Regione”. “Finalmente – osservano gli ex lavoratori – dopo numerose richieste di incontro cadute nel vuoto, nell’indifferenza e arroganza totale da parte della Regione, la Fp-Cgil Calabria è riuscita, pochi giorni fa, attraverso il suo rappresentante Alfredo Iorno, ad avere un colloquio con l’assessore Viscomi. Attendiamo una pronta e immediata risoluzione della vicenda e l’intero pagamento delle spettanze arretrate”. “Ma la Regione – sottolineano – non è l’unica incontrastata protagonista di questa misera vicenda. Assistiamo, infatti, anche ad un silenzio inquietante del consiglio regionale. La massima assise calabrese non solo mantiene le bocche cucite sui Calabresi nel Mondo, e siamo convinti continuerà a farlo, ma approva a fine 2016 una legge di bilancio che non tiene assolutamente conto delle nostre rimostranze, utilizzando palesemente due pesi e due misure: altri Enti in house, infatti, hanno ricevuto un diverso trattamento. Paradossalmente pochi giorni fa, venti di questi stessi consiglieri regionali hanno firmato una proposta di legge per garantirsi una pensione a vita. Subito dopo, però, sono stati costretti a fare marcia indietro a causa del clamore mediatico, suscitato dalla vicenda. Ecco chi sono i nostri rappresentanti: gli inquilini di Palazzo Campanella hanno messo in atto una convergenza bipartisan per tutelare i loro interessi, mantenendo invece un assoluto silenzio quando si è trattato di tutelare il diritto alla retribuzione di chi, come noi, ha lavorato ogni giorno in un Ente regionale”. Dagli ex lavoratori parte l’appello finale: “Al contrario dei consiglieri regionali non vogliamo privilegi, ma solo gli stipendi che ci spettano. Siamo assolutamente determinati a ottenere ciò. Oliverio, Viscomi e l’esecutivo regionale si attivino immediatamente».