Fonti e deontologia giornalistica nell’era delle fake news, dibattito all’Unical con Carlo Verna

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RENDE (CS) – Una vera e propria lezione di etica morale e professionale quella messa in atto nell’Aula Magna dell’Università della Calabria lo scorso 31 maggio. Il convegno Giornalismo e deontologia nel rapporto con le fonti ha dato spazio e modo per una riesamina molto critica nei confronti del giornalismo odierno. I relatori, Rocco Valenti direttore del Quotidiano del Sud, Ezio De Domenico responsabile dell’ANSA calabrese, Arcangelo Badolati per la Gazzetta del Sud e Attilio Sabato, direttore di Ten, guidati da Carlo Verna, non hanno risparmiato parole di forte critica nei confronti di molti dei loro colleghi.

Il fascino perverso delle fake news

Nell’era delle fake news infatti, non è più un mistero che sono in molti ormai a subire il fascino della notorietà data dallo scoop, a discapito della verità. Al banco d’accusa, anche il mondo del web e dei social, amplificatori del fenomeno che sta delegittimando il ruolo del giornalista. Appassionato e sentito l’intervento del presidente dell’Ordine che oltre a rimarcare la gravità della situazione, punta il dito anche contro la politica. Secondo Verna la normativa, ormai risalente al lontano 1963, dovrebbe essere riformata con punizioni adeguate per i trasgressori, al fine di tutelare chi ha fatto di questa professione una ragione di vita e la svolge ancora con serietà.

Prediligere la correttezza della notizia alla rapidità di pubblicazione

Un intervento significativo è stato quello di Carlo Verna che ha parlato delle presunte facilitazioni portate dalla tecnologia al giornalista. Afferma che «scrivere e pubblicare consistono nello stesso gesto». Si è discusso soprattutto sul tema delle fonti e su quello dei giornalisti improvvisati. Questi, infatti, portano spesso delle fake news, per evitare ciò, c’è bisogno che, il rapporto con la fonte venga coltivato. Le notizie false possono essere di vari tipi: inconsapevoli, causate da un leggero approccio con la fonte, notizie verosimili fatte passare come vere. Insomma da quelle più lievi a quelle più gravi. Soprattutto di fonti ha parlato Ezio De Domenico «la notizia» dice «deve essere esatta, prediligendo l’esattezza alla velocità». Bisogna distinguere tra le fonti attendibili e quelle meno. Per lui la politica sfrutta i giornalisti. Mentre a questo proposito, Verna definisce: «l’informazione l’ossigeno della democrazia».

Giornalista mediatore tra la fonte e il pubblico

La cura a questo male sembrerebbe essere la preparazione, secondo Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine regionale e organizzatore dell’evento. Una formazione accurata infatti sembrerebbe la miglior difesa contro la fascinazione che le fonti possono esercitare. Da parte di tutti poi, un pensiero solidale, ai giovani che quotidianamente vengono sfruttati nelle redazioni senza retribuzione e senza possibilità di emergere. «Il giornalista convalida la notizia. È un mediatore tra la fonte e il pubblico» ha affermato poi Verna in un’intervista. Dichiarazione che risuona come un monito per coloro che vorrebbero affacciarsi alla carriera da professionista, ma soprattutto da promemoria a chi professionista lo è già.

Domenico Paonessa – Maria Assunta Scalzi

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