Garanzia Giovani, è polemica fra soggetti promotori

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COSENZA – Garanzia Giovani nuovo capitolo, ma questa volta la Regione Calabria non c’entra per niente. Infatti se dalla Regione arrivano a passo più svelto e settimana dopo settimana i nuovi decreti di liquidazione dei tirocinanti, una nuova e singolare polemica tutta “interna” ai soggetti promotori sta per scoppiare – o è già scoppiata -.

Come noto ogni tirocinio attivato con la misura Garanzia giovani ha come protagonisti tre attori principali: il tirocinante (ragazzo/a tra i 18 e i 29 anni NEET), il soggetto ospitante (l’azienda) e il soggetto promotore (Centri per l’impiego, agenzie del lavoro e altri enti accreditati). Ma i ritardi accumulati nei pagamenti i mesi scorsi hanno, per così dire, spesso messo alla prova il rapporto relativo a questo “triangolo” che ha spesso portato a scaricare le responsabilità da una parte a un’altra alla ricerca dei responsabili dei fatal errori.

La nuova pagina polemica su Garanzia riguarda esclusivamente i soggetti promotori e sarebbe scoppiata fra alcuni di essi. Questi i fatti per ora noti: pochi giorni fa sulla pagina facebook “Garanzia Giovani Calabria – Agenzia per l’impiego · Corsi”, che come specificato nelle info è ente accreditato e abilitato dalla Regione Calabria, è apparso il seguente post che addebitava all’operato dei Centri per l’impiego le maggiori responsabilità in caso di ritardi nei pagamenti:

“Informiamo che TUTTI i tirocinanti che hanno richiesto il Nostro intervento per l’ATTIVAZIONE del Tirocinio, così come Tutte le aziende e i professionisti che hanno ascoltato i nostri consigli per gli avvii e le stipule delle Convenzioni, non hanno riscontrato alcun genere di problema, ritardi o blocchi. Tale è il frutto e il risultato di quando si opera in maniera professionale.

Informiamo inoltre che il nostro Staff ha riscontrato che la maggioranza dei giovani che stanno avendo problemi e non riescono ad individuare i propri nominativi nei provvedimenti, sono coloro che hanno affidato la propria pratica a un C.P.I.

La Regione Calabria è chiamata ad effettuare controlli e verifiche su tutta la documentazione e quando quest’ultima risulta non idonea o non coerente alle modalità e forme stabilite e indicate – se pur si trattasse di un banale errore – chi ne paga parte delle conseguenze è il tirocinante che non riesce a spiegarsi per quale insolito motivo il proprio nominativo non sia stato pubblicato insieme a quelli di coloro che hanno iniziato il tirocinio lo stesso giorno. Altre problematiche rilevate dal nostro Staff sono connesse alla mancanza delle Comunicazioni Obbligatorie che dovevano essere eseguite e inoltrate, così come indicato e stabilito nelle Convenzioni (firmate dai Soggetti coinvolti). Avevamo già ben avvisato che potevano emergere tali problematiche e di richiedere il Ns intervento in tempi utili.”

Il messaggio, piuttosto chiaro, ha scatenato le ire di altri soggetti promotori e CPI. Fra essi il primo ad esporsi è stato il team di Federimprese Calabria Claai, altra agenzia del lavoro accreditata, che nei commenti al post scrive:

“Promuovere l’attività svolta è un diritto, ma denigrare e fare inferenze sulle presunte inefficienze altrui, senza dati reali alla mano non rientra nelle strategie di marketing più corrette. Non pensiamo che “chi non trova il suo nominativo nei decreti di pagamento debba attribuire la colpa al fatto di essersi affidato ai CENTRI PER L’IMPIEGO o ad altre Agenzie per il lavoro diverse dalla vostra, che hanno svolto il loro lavoro seguendo la prassi ed avvalendosi dell’esperienza pluriennale nel settore lavoro. Vi ricordiamo che le APL (Agenzie per il lavoro) private non sono state create per lavorare in concorrenza con i centri per l’impiego pubblico, ma per lavorare in sinergia e fare rete con i CPI con un obiettivo comune: dare ai giovani neet una concreta opportunità per entrare nel mondo del lavoro. Pensiamo inoltre che il nome dato alla vostra pagina social sia inappropriato: potrebbe indurre i giovani a pensare che questa sia la pagina ufficiale del progetto Garanzia Giovani Calabria.

La risposta dei primi non si è fatta però attendere: “La nostra non è una denigrazione (..), la nostra è solo una comunicazione di quanto rivelato oggettivamente e proveniente da una media Reale su ardue verifiche e ispezioni di casi di centinaia e centinaia di tirocinanti che ogni giorno si collegano alla Ns. Pagina a richiedere aiuto e tutela. Il colpevole si chiama ignoranza o “banale errore” nell’eseguire correttamente le disposizioni. Non lo diciamo Noi (…), quando pubblichiamo delle informazioni non lo facciamo per semplice piacere e senza avere dei dati dalla mano, anzi invitiamo tutti i Soggetti, C.P.I. o meno, a ricevere una risposta ufficiale da Chi di competenza all’interno dalle Regione.”

La polemica investe dunque direttamente i CPI, che lo ricordiamo sono enti pubblici e non privati, e proprio l’operatrice di un CPI spiega: “La pagina “Garanzia Giovani Calabria – Agenzia per l’impiego, corsi” è un Ente privato e come tale percepisce guadagno su ogni tirocinante. Oltretutto non sarebbe nemmeno autorizzata ad usare il logo ufficiale di Garanzia Giovani, non essendo appunto un ufficio regionale. I centri per l’impiego invece sono enti pubblici, non guadagniamo sui ragazzi ma gli forniamo assistenza e ci spendiamo perchè la loro esperienza vada a buon fine“. Si attendono sviluppi e azioni da parte dei CPI che, viste le premesse, probabilmente ci saranno.

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