Gestione illecita di rifiuti, scoperti tre uomini del cosentino

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rifiutiRENDE (CS)  – A seguito di appositi servizi di monitoraggio e controllo del territorio da parte del personale  del Corpo Forestale dello Stato della Stazione di Cosenza, è stata accertata  in località Santa Rosa del Comune di Rende, lungo una pista che corre  sull’argine sinistro del fiume Crati, la presenza di una attività di gestione illecita di rifiuti ferrosi da conferire, illecitamente, attraverso centri autorizzati di raccolta dei rifiuti ferrosi nel circuito legale del recupero di metalli. L’attività di controllo effettuata per diverse settimane ha evidenziato e documentato le modalità con cui veniva svolta illecitamente la raccolta, il trasporto, il deposito e la messa in riserva, il recupero e lo smaltimento della più svariata ed eterogenea gamma di rifiuti che andava  dalla combustione illecita di elettrodomestici fino alla demolizioni di monitor  e televisori. All’interno di essa venivano inoltre smaltiti gli scarti dell’attività di recupero dei metalli,  lavatrici,  sacchetti di rifiuti solidi urbani, divani, pneumatici, fusti in plastica ed altre tipologie di rifiuto. Nei giorni scorsi a conclusione di tale attività sono stati colti in flagranza di reato gli autori di tali condotte illecite da parte del personale del Comando Stazione di Cosenza i quali, con il supporto del personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Cosenza e del personale del Comando Stazione di Spezzano della Sila hanno provveduto ad identificare gli autori e a procedere al sequestro di un motocarro carico di rifiuti, degli attrezzi utilizzati per tale attività, nonché di una vasta area posta lungo il corso del fiume Crati adibita a discarica dove, negli ultimi giorni, erano stati dalle alle fiamme i rifiuti illecitamente smaltiti.  Alle persone sorprese, due uomini di Cosenza e uno di Rende, sono stati contestati i reati di attività di gestione illecita di rifiuti, realizzazione di discarica ed il più grave delitto di combustione illecita di rifiuti che prevede la pena della reclusione fino a cinque anni. Comunicazione verrà  fatta al comune di Cosenza al fine di emettere ordinanza di rimessa in pristino dello stato dei luoghi a carico degli autori di tali reati. Tutta l’ operazione denominata Kratos  è stata effettuata sotto la direzione del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Cosenza Dott. Mario Spagnuolo e del Procurato Aggiunto Dott.ssa Marisa Manzini.

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