PIANOPOLI (CZ) – Il Comune di Pianopoli, con a capo il sindaco Gianluca Cuda, ha reso noto di aver inviato una nota formale in cui si contesta apertamente l’amministrazione del comune di Catanzaro rispetto al tentativo di costituire un nuovo ente che dovrebbe avrebbe il compito di gestire i rifiuti nell’intera provincia di Catanzaro.
“L’amministrazione del comune di Catanzaro in questo modo e surrettiziamente – si legge nel comunicato stampa – diverrebbe capofila di tale struttura per fini che pensiamo nulla hanno a che fare con la gestione ottimale e ordinaria dei rifiuti, e che si raffigurerebbe solo come l’ennesimo carrozzone utile per fini elettoralistici e clientelari.
Il tentativo ambiguo dell’amministrazione catanzarese (di centrodestra) è quella di sfruttare una leggina regionale dell’ex presidente Stasi dell’agosto 2014 (dunque della passata legislatura regionale di centrodestra), in aperta contraddizione rispetto alla legge Del Rio, in cui si cerca di far credere ai comuni della provincia che la costituzione di tale comunità d’ambito sia un atto obbligatorio.
Addirittura, oggi stesso 6 di aprile, la stessa amministrazione del comune di Catanzaro ha convocato tutti i sindaci della provincia per la “nomina dei componenti dell’ufficio di presidenza”, lasciando intendere, ai comuni che non hanno aderito, il rischio della nomina di un commissario ad acta per obbligarli ad aderire in questo modo “per forza”. Fin da ora, ci esprimiamo contro tale soluzione e qualora dovesse essere nominato un commissario ad acta, come è nostro diritto, ci opporremo a tale misura.
Riteniamo infatti tale condotta inaccettabile sia nel merito che nel metodo, come lo sono tutti i modi autoritari di conduzione dell’azione politica, in aggiunta ad una aperta violazione della legge nazionale in materia, che affida specificatamente e precisamente la funzione dell’ambiente, e quindi della gestione dei rifiuti, ad altre istituzioni, senza che ci sia la necessità di costituire altri enti inutili, che comporterebbero un naturale aggravio di costi per la collettività. E’ facile immaginare, infatti, quali potrebbero essere le conseguenze immediate e dirette di tale provvedimento, quali l’aumento esponenziale, triplicato o quadruplicato delle tariffe sui rifiuti già di per se alte e intollerabili per le nostre popolazioni.
Tali argomentazioni precise e dettagliate sono state da parte nostra esposte e inoltrate a tutti i sindaci della provincia, nonché alla Regione Calabria ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per tutto questo, e tenuto conto dell’importanza e delle difficoltà associate al servizio di gestione rifiuti, invitiamo tutti i sindaci della provincia di Catanzaro ad una doverosa riflessione sugli argomenti da noi esposti, rifiutando di nominare organi illegittimi o dar seguito ad azioni che necessitano chiaramente – quanto meno – di un doveroso approfondimento giuridico.
Da sempre pensiamo che sia obbligo delle amministrazioni locali e dei sindaci improntare la propria azione esclusivamente alla tutela dell’interesse generale dei cittadini esaltando il più alto senso civico di responsabilità collettiva.
Nella fattispecie, pensiamo che l’obiettivo dei nostri territori deve essere quello di predisporre un’organizzazione capace di raggiungere il 65% di raccolta differenziata nel rispetto della legge nazionale in materia.
La costituzione di una comunità d’ambito affrettata e confusa servirebbe solo ad istituire e nominare un ennesimo e nuovo carrozzone politico. Riteniamo che non è di questo che ha bisogno la nostra gente e le nostre comunità.”