MILANO – «Il via libera al decreto interministeriale per l’etichetta con indicazione di origine per latte a lunga conservazione e dei derivati come formaggi e yogurt comunicato dal Presidente del Consiglio Renzi a Milano in occasione della Giornata Nazionale del latte di Coldiretti in contemporanea con il World Milk Day promosso dalla Fao è il coronamento di una intensa e variegata mobilitazione che Coldiretti anche in Calabria ha portato avanti». «Voglio ricordare – continua Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria e presente a Milano con una nutrita delegazione – le nostre mobilitazioni regionali a partire dal 6 febbraio 2015, denominata “Allevatori per un giorno” e la più recente del 5 maggio dove, in Piazza dei Bruzi a Cosenza, è stata allestita la “Fattoria di Campagna Amica”. Una forte richiesta di trasparenza e di tutela del “vero made in Italy” è venuta dalla grande adesione dei cittadini, dalla condivisione delle Istituzioni con in testa la Regione con il Presidente della Giunta Oliverio e del Consiglio Regionale Irto ed ancora da sindaci, associazioni dei consumatori, l’università che hanno aderito al “Manifesto sull’Etichettatura”, che, ricordo, ha raccolto, nella sola nostra regione, migliaia di adesioni. Ci abbiamo creduto fortemente e insieme a noi il Presidente Renzi ed il Ministro Martina che hanno saputo guardare lontano vedendo nell’agroalimentare l’Italia vera e competitiva. È un risultato di portata storica ed un giorno di festa per i nostri allevamenti e il sistema agroalimentare – prosegue – che vedono realizzata la tutela dell’allevamento da latte che è patrimonio culturale e ambientale e un volano economico. In Calabria ci sono 340 aziende con oltre mille addetti, con in più l’indotto con una produzione regionale di circa 62 milioni di litri che possono oltre ad una concreta potenzialità di crescita produttiva assicurare un giusto reddito. Con l’etichetta salva latte – aggiunge Molinaro – cambierà molto e avremo la possibilità di difendere il lavoro, gli animali, le stalle, i prati ed i pascoli custoditi da generazioni. Con l’etichettatura di origine – precisa ancora – si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy che riguarda tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri. I nostri allevatori – conclude Molinaro – possono finalmente mettere la firma sulla produzione di latte, e ci inorgoglisce, perché è premiato il lavoro, la distintività che consente di continuare ad investire».