COSENZA – Screening gratuiti, visite ma soprattutto tantissima informazione sia sul territorio, con i volontari impegnati in una massiccia campagna di sensibilizzazione con un volantinaggio capillare, sia nella struttura dell’UICI di Cosenza che ha ospitato molte persone che hanno raccolto il messaggio sottoponendosi agli screening effettuati dal dottor Alessandro Perrone medico oculista.
Nella settimana mondiale del glaucoma, l’Unione Ciechi della provincia di Cosenza ha promosso una serie di iniziative, tra cui lo screening gratuito della vista, per la prevenzione di una patologia tutt’altro che rara, principale causa nel mondo di cecità irreversibile, subdola poiché compromette il nervo ottico manifestando i sintomi soltanto quando ormai i danni non sono più recuperabili.
Il subdolo pericolo
Poiché la malattia non è sintomatica, almeno la metà dei soggetti affetti da glaucoma, non ne è consapevole finché non si manifesta. A quel punto però, i danni sono irreversibili. «Noi ci preoccupiamo degli occhi dei vedenti – dice il presidente Francesco Motta– Perché diventare parzialmente o completamente ciechi è una vera tragedia a qualsiasi età, per chi subisce l’handicap e per le loro famiglie».
Basta un semplice controllo
In Italia si stimano un milione di casi. La metà di chi ne è colpito però, non lo sa. Per questo occorre sottoporsi a visite oculistiche periodiche, anche in età giovanile, soprattutto se la malattia ha già colpito un altro membro del nucleo familiare. Se diagnosticata in tempo può essere fermata: «Basta effettuare la misurazione della pressione oculare, un esame semplice e per niente invasivo, e poi un controllo del fondo oculare per verificare le condizioni del nervo ottico e si può effettuare un campo visivo» spiega Alessandro Perrone, medico oculista al fianco di Uici Cosenza nella conduzione della campagna di screening. Sono state eseguite 55 visite oculistiche, su soggetti adulti dai 19 ai 81 anni riscontrando un risultato del 9,09 % di pressione oculare a rischio glaucoma.
Impegno tutto l’anno
«Siamo impegnati anche con l’ausilio di un gabinetto medico mobile – conclude il presidente Motta – in attività di sensibilizzazione sul tema nelle scuole e nei centri anziani, dove periodicamente mettiamo a disposizione gli strumenti e la professionalità dei medici che ci affiancano proprio per educare alla prevenzione. Perché bastano semplici controlli periodici – aggiunge – per evitare processi degenerativi della vista dai quali non si può tornare indietro».
L’INTERVISTA >>> https://youtu.be/pG53tDJG1s4