Gratteri e Nicaso: No a film sulla mafia

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La presentazione dell’ultimo libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso “L’inganno della mafia”, edito da Rai Eri, è stato un vero e proprio evento che la Rai ha voluto celebrare nella giornata nazionale del libro e dell’anniversario della strage di Capaci.

L’incontro organizzato nella sede di via Marconi, a Cosenza, dal direttore della sede Rai Calabria Demetrio Crucitti con la collaborazione del caporedattore centrale dell’agenzia della TgR Pino Nano.

Sono intervenuti autorita’, forze dell’oridine e studenti di alcune scuole della Calabria.

A fare gli onori di casa il direttore Crucitti che ha moderato l’evento intervistando il procuratore capo di Catanzaro e lo scrittore-giornalista. Nel suo intervento Nicola Gratteri ha spiegato in motivo che lo ha portato a scrivere il libro insieme a Nicaso “Tutto e’ iniziato quando abbiamo visto ragazzini delle scuole medie emulare protagonisti di fiction e film sulla mafia. Non sono esperto di cinematografia, ma alcune cose sono evidenti”. “In pieno periodo fascista – ha documentato una studentessa che si e’ laureata con me – e’ emerso già il ruolo della mafia che uccideva i bambini. Noi abbiamo voluto accendere un faro e riflettere se conviene continuare a produrre questi film”. Per Nicaso inoltre “per troppo tempo sono stati sottovalutati gli effetti della mafia. Non abbiamo mai voluto combattere la mafia con la cultura ma sempre con le manette e le sentenze”. Lo studioso dei fenomeni criminali ha analizzato anche il ruolo dei film sulle mafie alcuni dei quali – come Il Padrino – sono stati oggetto di suoi studi. “Le mafie – ha detto Nicaso – sono fenomeni delle classi dirigenti”.

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