COSENZA – Sarebbe il vanificarsi di 25 anni di lavoro e la cancellazione di una struttura che costituisce un’eccellenza della sanità regionale. Un macigno per i circa 160 pazienti calabresi in lista d’attesa.
La temuta chiusura del Centro Trapianti di Rene regionale, articolato nei due poli di Cosenza e Reggio Calabria, di cui si parla a causa del ridotto numero di donazioni, costituirebbe un grave danno per la cittadinanza e per coloro che, affetti da patologie renali, trovano nel Centro Trapianti di Cosenza un luogo dove operano medici e ricercatori altamente qualificati.
Una decisione estrema paventata dal Direttore del Centro Trapianti nazionale Nanni Costa che, se portata a compimento, comporterebbe l’obbligo, per chi necessita di trapianto, di recarsi fuori regione per la durata dell’intero iter – dalla preparazione all’intervento – con grandi disagi per malati e familiari e un notevole aggravio di spesa per il bilancio sanitario regionale, cui si aggiunge la normativa che privilegia i residenti nella lista dei pazienti in attesa di trapianto.
A lanciare l’allarme è la Presidente dell’ASIT (Associazione Sud Italia Trapiantati) Rachele Celebre, affiancata dal Direttore dell’UOC di Nefrologia dell’Annunziata dott. Renzo Bonofiglio e dalla dott.ssa Rita Roberti, Dirigente Medico dell’U.O. Nefrologia e Dialisi dell’Asp di Cosenza e Coordinatore locale per le attività di donazione e trapianto dell’Azienda Sanitaria Provinciale, oltre che vicepresidente dell’Asit.
Un appello accorato, al quale si sono uniti il Presidente del CSV di Cosenza Giovanni Romeo, il Segretario regionale dell’ANED Pasquale Scarmozzino e molti responsabili delle associazioni di volontariato che operano sul territorio calabrese, che ieri si sono riuniti presso l’hotel Europa di Rende per manifestare il proprio sostegno all’ASIT e a tutte le persone coinvolte a vario titolo dall’esecuzione dell’ordinanza.
Erano presenti e hanno contribuito al confronto anche il dott. Sebastiano Vaccarisi e il dott. Vincenzo Pellegrino, dello staff di Chirurgia epato-bilio-pancreatica ad indirizzo trapianti dell’A.O. di Cosenza, la dott.ssa Maria Vigna, Dirigente del reparto di Rianimazione, e la dott.ssa Teresa Papalia, Dirigente dell’U.O.C. Nefrologia, Dialisi e Trapianti.
Dal dibattito è emersa la necessità di una revisione delle reti delle Emergenze di Urgenza e delle Rianimazioni di tutto il territorio calabrese, attesi i risultati emersi dall’AUDIT del Centro Nazionale Trapianti, che ha constatato che, nell’anno 2015, a fronte di n. 222 decessi con lesioni cerebrali acute dichiarati, le donazioni effettive sono state solo n. 18.
Rivolgiamo quindi, il nostro appello al Presidente della Regione, ai Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere e delle Aziende Sanitarie Provinciali affinché ognuno, per la propria parte di competenza, metta in atto ogni opportuna azione volta a porre fine a questa scandalosa situazione e si avvii nel contempo una capillare campagna informativa a favore della donazione, che abbatta il muro delle opposizioni dei familiari, e la sensibilizzazione delle istituzioni e della cittadinanza sull’importanza del “diritto alla vita” di ogni cittadino.
A questo scopo è in corso l’organizzazione di un evento pubblico da tenersi a breve termine in contemporanea a Cosenza e Reggio Calabria.