I riti del Giovedì Santo. A Cosenza la lavanda dei piedi agli uomini delle forze dell’ordine

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Giovedì Santo forze dell'ordine

COSENZA – «Sono loro, questi uomini a lavare i piedi a noi ogni giorno con il loro operato in difesa della sicurezza di tutti quanti. Ecco perché è giusto che, in questo giorno, la lavanda dei piedi venga dedicata anche a loro». Così don Pier Maria Del Vecchio, parroco della chiesa di “San Giovanni Battista”, a Cosenza, ha tradotto in azione concreta il gesto descritto nel brano evangelico che racconta dell’episodio che vede protagonista Gesù, chinandosi ai piedi di dodici uomini delle forze dell’ordine e lavando e baciando loro i piedi, accompagnato dal canto del coro parrocchiale.

La liturgia, fra i momenti più emozionanti della messa in “Coena Domini” del giovedì Santo, ha rievocato i momenti dell’ultima cena consumata da Gesù con i discepoli prima del compimento della passione e della resurrezione.

Prima della celebrazione i parrocchiani hanno portato all’altare i vasetti contenenti le proprie piante di frumento. Le piantine sono poi state poste attorno all’altare della reposizione, dove alla fine della celebrazione è stato riposto il Santissimo Sacramento, ornato anche da graziosi fiori. Quindi la Santa Messa con le letture, in particolare, appunto, il Vangelo di Giovanni, che ricorda l’episodio della lavanda dei piedi: «Dobbiamo vivere la nostra vita nell’attenzione all’altro e nell’andare incontro al bisogno dell’altro”, ha detto don Pier Maria. Infine il parroco ha descritto l’importanza del Triduo Pasquale» (“Da un punto di vista liturgico quella del Triduo è proprio un’unica celebrazione che culminerà nella Veglia, per poi concludersi con i secondi Vespri della Domenica di Pasqua. Dopo la “Coena Domini”, infatti, l’assemblea se ne va nel silenzio e così inizia e finisce anche la celebrazione del Venerdì Santo. Solo al termine della Veglia Pasquale si sciolgono le campane in segno di gioia e l’assemblea può ricevere la benedizione”, ndr).

Poi la benedizione dei pani invitando tutti a dividerlo con il fratelli.

L’ultimo momento della celebrazione, svoltosi al termine della consacrazione e della comunione eucaristica, ha registrato la breve processione, condotta da don Pier Maria, durante la quale il Santissimo Sacramento è stato collocato nell’altare della reposizione. L’assemblea si è dunque sciolta nel silenzio, mentre alcuni fedeli sono rimasti in adorazione e devota preghiera ai piedi dell’altare.

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