CATANZARO – «Una grandissima opportunità, per noi giovani medici in formazione, poterci confrontare con i massimi esperti mondiali della cardiochirurgia dell’aorta, poter ascoltare e vedere le differenti tecniche che si utilizzano in pazienti con patologie aortiche ad elevata complessità. Ringraziamo il prof. Mastroroberto per il costante impegno profuso per la nostra crescita formativa»: nelle parole di Federica Jiritano e Carlo Lachina, rispettivamente dottoranda di ricerca e specializzando in cardiochirurgia all’Università Magna Graecia di Catanzaro, è racchiusa l’essenza del 6° Simposio Internazionale Magna Græcia AORtic Interventional ® Project (MAORI) – Complex Diseases of Thoracic and Thoraco-Abdominal Aorta organizzato dalla Cattedra e Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia diretta dal prof. Pasquale Mastroroberto.
L’edizione di quest’anno, svoltasi nell’Auditorium del Campus Universitario “S. Venuta”, si è contraddistinta per il grande spazio riservato ai giovani e per il parterre di specialisti di altissimo livello che vi hanno preso parte.
«Abbiamo avuto – commenta con soddisfazione il prof. Mastroroberto – una grande partecipazione da parte dei nostri studenti. La presenza di alcuni dei più grandi esperti al mondo di cardiochirurgia aortica è stata molto significativa perché, da un lato, è stato realizzato un momento di confronto proficuo e costruttivo per tutti e, dall’altro, è stata la conferma dell’ottima considerazione che gode la cardiochirurgia in Calabria che non ha nulla da invidiare a quella delle altre regioni».
Grandi apprezzamenti da parte degli ospiti internazionali.
«Questa struttura ha un’eccezionale reputazione, sia a livello nazionale che internazionale, del tutto meritata, come ho potuto appurare”: ha affermato Joseph Coselli del Texas Heart Institute-Baylor College of Medicine di Houston – da tutti definito uno dei padri della chirurgia aortica e seguace di Michael DeBakey, Denton Cooley e Stanley Carwford – che ha visitato anche i laboratori dell’edificio delle Bioscienze».
Opinione confermata da Yutaka Okita dell’Università di Kobe (Giappone) che ha espresso ampi consensi sull’organizzazione del Congresso, auspicando di poter ritornare.
«Una grande squadra di professionisti qui in Calabria con la quale mi auguro di collaborare»: ha commentato Thierry Carrel dell’Ospedale Universitario di Berna (Svizzera).
Impianto di valvole senza suture, nuovi concetti di chirurgia cardiaca mini-invasiva o trans- catetere, chirurgia complessa dell’arco aortico e dell’aorta toraco-addominale, oltre ad essere tecniche utilizzate nel Policlinico Universitario di Catanzaro, sono alcuni degli argomenti che sono stati trattati.
Per Marc Schepens da Bruges (Belgio), esperto chirurgo dell’aorta toraco-addominale e consulente della Cardiochirurgia Universitaria di Catanzaro: «La chirurgia classica non scomparirà perché esistono dei casi clinici complessi trattabili solamente in questo modo e, per questo motivo, rimarrà un punto di riferimento fra le varie opzioni di intervento. Il prof. Mastroroberto ha fatto in questi anni un grandissimo lavoro ed io sono onorato di collaborare con questa eccellente realtà».
E poi, tra le altre prestigiose presenze: Heinz Jakob dell’Università di Essen (Germania), Laurent Chiche dell’Ospedale “La Pitiè” di Parigi e Marlies Stelzmüller dell’Università di Vienna, esperta in chirurgia endovascolare.
A questi si aggiungono ulteriori importanti relatori nazionali: il prof. Roberto Di Bartolomeo, già direttore della Cardiochirurgia dell’Università di Bologna, nonché esperto mondiale della cosiddetta chirurgia aortica “ibrida”; il prof. Carlo Antona, direttore della Cardiochirurgia dell’Ospedale “Sacco” di Milano; il dott. Mario Fabbrocini, direttore del Dipartimento Cardiovascolare-Centro Cuore “Città di Alessandria”, oltre agli interventi di docenti dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro e direttori di Unità Operative Complesse di Cardiologia della nostra Regione.
Per Gino Gerosa, presidente della Società Italiana di Cardiochirurgia, «Fare formazione e informazione è fondamentale ma niente nasce per caso e questo evento, ben costruito, è guidato dalla forza motrice del prof. Mastroroberto che lo ha fatto crescere negli anni».
«La figura del cardiochirurgo si sta evolvendo – ha affermato Massimo Chello, direttore della UOC di Cardiochirurgia al Policlinico Universitario Campus Bio Medico di Roma – e questi appuntamenti sono fondamentali per non rimanere indietro».
La giornata inaugurale è stata aperta, tra gli altri, dall’intervento del Rettore dell’Università Magna Graecia, Giovambattista De Sarro, che ha sottolineato la vivacità dell’ateneo e la qualità della formazione condotta; mentre Antonio Belcastro, direttore generale del Dipartimento Tutela Salute della Regione, che ha seguito tutto il percorso di sviluppo del “MAORI”, ha ricordato come, grazie ad un lavoro di squadra, si sia resa la cardiochirurgia universitaria un’eccellenza: “Ora c’è sicuramente un problema di crescita quantitativa ma la nostra regione non è quella descritta dal Decreto Calabria. Ci sono problemi che non dobbiamo nascondere ma qui vi sono dei grandi professionisti che meritano di essere valorizzati e di essere messi in condizione di lavorare in modo dignitoso per i propri assistiti”.
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