RENDE (CS) – Presso il Liceo Pitagora di Rende, grazie all’impegno della Dirigente Alisia Rosa Arturi e della prof.ssa Viviana Andreotti, è attivo da tre anni il corso di Ebraismo Culturale, al quale hanno partecipato nel tempo più di cento studenti, docenti dell’Unical e personalità vicine al mondo dell’ebraismo.
Gli studenti del Corso, iscritti anche alla Società Dante Alighieri di Cosenza, hanno rievocato l’episodio dell’espulsione degli ebrei dalla Dante durante il periodo fascista, celebrando ieri a scuola la riammissione postuma, e seguendo via web la cerimonia che si è tenuta a Palazzo Firenze, a Roma.
Col Regio Decreto 1340, la prima delle leggi razziali italiane firmata da Vittorio Emanuele III e voluta da Mussolini, si ordinava l’esclusione delle persone ebree dalle scuole. Seguirono poi altri decreti con cui a una parte dei cittadini e delle cittadine italiane vennero negati prima i diritti politici e poi quelli civili. Gli ebrei furono costretti ad abbandonare la penisola , l’Italia venne privata della grande prospettiva culturale ebraica e di molti intellettuali, cioè docenti, scrittori e ricercatori che avevano contribuito in maniera attiva allo sviluppo della Società Dante Alighieri. Di fatto la stessa istituzione, che si era avvalsa del sostegno e dell’apporto di numerosi studiosi ebrei, in linea con la politica nazionale fascista, li espulse.
A 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali, questo episodio è stato rievocato ieri a Roma nell’evento La cultura italiana, la Società Dante Alighieri e l’antisemitismo fascista.
Insieme al Presidente della Dante, Andrea Riccardi e a Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma, anche numerose personalità legate a vario titolo alla Storia dell’Ebraismo. Dalla Calabria, per scoprire la targa in memoria dei soci ebrei espulsi tra le due guerre, erano presenti a Palazzo Firenze, Roberto Ameruso, Sindaco di Tarsia, dove ha sede il Campo di Ferramonti, e la Presidente della Dante di Cosenza, in rappresentanza del Parco Letterario voluto dalla Dante con sede proprio nel Campo.
Un’occasione di enorme importanza per riflettere, anche per le migliaia di studenti calabresi che ogni anno visitano Ferramonti e per i tanti studenti iscritti all’associazione, poiché con questo gesto, si riconosce il grave errore e si restituiscono finalmente i nomi mancanti alla grande famiglia della Dante Alighieri.
(di Marika Straticò – classe 5 sez. AL)