In anteprima al Vinitaly Malvasia e Rosato delle Tenute Mirabelli di Malvito

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2004

VERONA – Un posto d’eccezione nel gotha del vino europeo per le Tenute Mirabelli. Sono stati infatti presentati al Vinitaly in anteprima i nuovi vini prodotti dai fratelli Mirabelli, il Bianco “greco Malvasia” e il Rosato ed è stata anche un’occasione importante per far conoscere alla platea internazionale i rossi: Cabernet, Sangiovese, Merlot e Calabrese. Un’altra tappa molto importante per le Tenute Mirabelli di Malvito.
La conferenza stampa si è tenuta nel Padiglione “Piemonte” presso lo stand Movimento turismo del vino nello spazio “Città del vino” allestito per la cinquantaduesima edizione Vinitaly.
Con i fratelli Mirabelli erano presenti il presidente nazionale “Città del vino” Federico Zambon e il responsabile calabrese Ettore Leonardo Gentile; il presidente dell’Enoteca regionale della Calabria Gennaro Convertini; Massimo Del Mestre per il “Movimento turismo del vino”; Francesco Antoniolli e Paolo Morbidoni della “Federazione nazionale Strade del vino e dei sapori”, l’enologo Fabrizio Zardini e il direttore della Cantina delle Tenute Mirabelli Vincenzo Ippolito.
Il dibattito si è svolto parlando di temi e politiche che portino ancora più sviluppo e tutela per il vino italiano e grande spazio ha avuto il panorama calabrese con la presentazione dei nuovi vini delle Tenute Mirabelli.
Dopo i saluti, i complimenti e gli incoraggiamenti dei rappresentanti delle diverse associazioni, si è entrati nel vivo del nostro territorio con il presidente dell’Enoteca regionale della Calabria Gennaro Convertini.

Tenute Mirabelli, una storia lunga oltre cento anni

«Abbiamo iniziato un percorso di implementazione dei vini del nostro territorio – spiega Convertini – Abbiamo dovuto prima migliorare il livello dei nostri vini e oli e siamo consapevoli che non possiamo competere solo con la bottiglia. Stiamo per costruire un percorso più funzionale mettendo mano alla legge regionale dell’enoteca. Abbiamo spostato l’asse sul turismo enogastronomico che è diventato concetto chiave. I produttori si stanno adeguando e l’enoteca si sta concentrando sulla formazione e su ciò che contribuisce all’animazione del territorio per portare così l’imprenditore vinicolo a migliorare le proprie performance. Bisogna che tutti insieme si lavori per costruire un forte sistema territoriale del vino con i protagonisti e con il contributo di tutti».

«Siamo nati da poco come Cantina – spiegano i fratelli Mirabelli – ma l’azienda è ultracentenaria. Abbiamo portato avanti il progetto di nostro padre Roberto: impiantare vitigni autoctoni, nazionali ed internazionali per esaltare quello che è il territorio di Malvito e della Valle dell’Esaro, ai piedi del Pollino. I nostri primi vitigni sono stati piantanti nel 1996 in maniera biologica e proprio questa è stata la lungimiranza di nostro padre. La sfida che abbiamo aggiunto è quella di coniugare il vino con il territorio. Ci siamo detti che dobbiamo comunicare al meglio la nostra storia con il nostro territorio perché Malvito è la nostra storia e noi proviamo a unire tutto questo».

Enologo Fabrizio Zardini spiega che «L’idea che ci ha condotto in questa avventura è stata quella di rivitalizzare il territorio calabrese. Confrontiamo il territorio con altri vitigni dal punto di vista tecnico e ci sono le condizioni per il confronto con vini di territori diversi. A Malvito ci sono vini internazionali ed è la dimostrazione che in questa parte di Calabria si possono esprimere grandi vini non solo autoctoni. Un territorio manifesta la sua vocazione viticola quando esprime il meglio delle potenzialità dell’uva, indipendentemente dalla sua varietà – spiega ancora Zardini – Queste terre di Calabria e il clima che le accompagna, posseggono la peculiarità di interpretare al meglio vitigni autoctoni, quali il Calabrese, nazionali, come il Sangiovese, ed internazionali, come il Merlot e il Cabernet Sauvignon. Ne nascono vini freschi ed espressivi, per molti versi sorprendenti, riproponendo in chiave attuale prodotti che si sganciano dai cliché classici dei vini del Sud d’Italia, diventando comunque messaggeri di un territorio che può e vuole esprimersi in un modo nuovo».

La conferenza stampa chiude con il direttore della Cantina delle Tenute Mirabelli Vincenzo Ippolito che ha raccontato dei nuovi vini che sono delle vere e proprie scommesse ben riuscite: il Bianco “greco Malvasia” e il Rosato.

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