Incendio a Cosenza, dolore e commozione ai funerali delle tre vittime

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COSENZA – I resti di Antonio Noce, Roberto Golia e Serafina Speranza avevano ricevuto la benedizione del vescovo emerito di Cosenza, Salvatore Nunnari, nel momento in cui erano stati recuperati dai vigili del fuoco. Ai funerali celebrati nella Cattedrale non ci sono le tre salme, ancora sotto sequestro da parte della magistratura. Ma il loro ricordo è vivo nelle lacrime dei fratelli di Antonio Noce, Adolfo e Pino, e nella mestizia della comunità che ha gremito i banchi del Duomo. Di quel rogo spaventoso divampato lo scorso 18 agosto, restano l’odore acre della cenere ed i segni ancora presenti sulla facciata della torre campanaria in cui i tre sventurati sono stati inghiottiti dalle fiamme. Profondo il cordoglio di Monsignor Francesco Nolè. Il presule cosentino parla di tragedia per le coscienze giunta dopo un «annuncio di solitudine, di povertà e di abbandono. Troppo tardi ci accorgiamo di una fascia sommersa di persone che avrebbe bisogno di attenzione quotidiana. Per questo dobbiamo riflettere sulla nostra presenza e sulla capacità di stare vicino ai più deboli, ai più disagiati prima che il dramma si consumi». Intanto rimangono incerte ancora le cause dell’incendio. «Noi ci troviamo dopo tanto tempo ancora a non avere una risposta sui motivi di quanto accaduto – aggiunge l’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano – La realtà è che queste persone erano tra i più poveri della comunità, e anche tra i più abbandonati dal giudizio, nonostante fossero di casa nelle nostre mense, nelle nostre strutture di accoglienza». L’amministrazione di Palazzo dei Bruzi, rappresentata dal consigliere comunale con delega al welfare Alessandra De Rosa, si è fatta carico delle spese funerarie. Presente anche una nutrita delegazione del Pd cittadino. (Nella foto in evidenza: Adolfo e Pino Noce, fratelli di Antonio Noce).

 

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