CATANZARO – Si è svolto, nel pomeriggio di ieri, il seminario sul regionalismo differenziato e la scuola della Costituzione presso l’Istituto Comprensivo Patari-Rodari di Catanzaro. All’iniziativa presieduta dalla Dirigente scolastica Professoressa Anna Maria Rotella, e coordinata dall’Insegnante Rita Maria Militi, hanno partecipato i docenti dell’università della Calabria Walter Nocito del DiSpes e Giancarlo Costabile del DiCes.
Il professore Nocito nel corso del suo intervento ha ricostruito tutto l’iter normativo che ha portato le regioni Lombardia e Veneto da un lato, e Emilia-Romagna dall’altro, a chiedere allo Stato centrale nuovi poteri di gestione in sede regionale di importanti materie come la scuola, pur in assenza allo stato attuale dei Lep, livelli essenziali di prestazioni civili e sociali quali strumenti fondamentali per mantenere il principio di eguaglianza tra cittadini sancito dalla Carta Costituzionale.
Il docente dell’Università della Calabria ha evidenziato con rigore scientifico i rischi per l’Unità del Paese contenuti nel processo di regionalismo differenziato, soprattutto quello del Lombardo-Veneto, definito «un separatismo mascherato». Nocito ha concluso il suo apprezzato intervento invitando gli insegnanti ad essere un presidio permanente di resistenza intellettuale a difesa dello spirito della Costituzione e delle sue idealità di promozione di giustizia sociale. Per il costituzionalista dell’Unical, c’è in gioco la democrazia del Paese e la stessa tenuta dell’impianto costituzionale della Repubblica.
Il professore Costabile si è soffermato sulle criticità del regionalismo differenziato in materia scolastica, in modo particolare sul concetto di scuola regionale contenuto nel dispositivo legislativo e destinato a liquidare la funzione storica della scuola italiana nel suo compito educativo di costruzione della coscienza nazionale secondo il dettato costituzionale. «L’idea di decentrare alle regioni competenze come quelle relative all’organizzazione dell’istruzione pubblica – ha detto Costabile- fa parte di un disegno per radicalizzare le disuguaglianze territoriali e sociali del Paese che «abbiamo l’obbligo morale e intellettuale di contrastare».
Il seminario, al quale hanno partecipato oltre 70 docenti, si è concluso con un dibattito partecipato segno tangibile dell’interesse che la scuola calabrese sta manifestando verso la problematica oggetto di discussione.