La battaglia di Comunicalmed per le lauree sanitarie all’Unical

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RENDE (CS) – Il Comitato COMUNICALMED, costituito alcuni anni fa per sostenere all’interno ed all’esterno dell’Unical il progetto di istituzione di una Scuola Medica presso l’Università della Calabria, ha seguito con grande interesse l’intero percorso della proposta di istituzione di un Corso di Laurea triennale in Assistenza Sanitaria, approvata all’unanimità dagli Organi Accademici nell’ambito della recente rivisitazione dell’offerta formativa del nostro Ateneo.
La delibera di istituzione del Corso di Laurea in Assistenza Sanitaria, come è noto, è stata successivamente “congelata” dal CORUC (Comitato regionale universitario di coordinamento della Calabria) in attesa della definizione, da parte del CUN (Consiglio Universitario Nazionale), della complessa problematica riguardante la possibile apertura di Lauree sanitarie in Sedi universitarie nelle quali non è presente il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. Problematica che, tra l’altro, interessa numerose altreUniversità italiane.
La possibilità che l’Università della Calabria (il primo e più grande Ateneo delle Regione) istituisse Corsi di Laurea in ambito sanitario, contribuendo cosi ad ampliare la rete universitaria calabrese per venire incontro al fabbisogno formativo altrimenti non sostenibile allo stato attuale dalla Calabria ( reclamato proprio dall’Organo di rilevazione qual è la conferenza Stato-Regioni) non ha mancato di sollevare reazioni ,anche scomposte, da parte di alcuni ambienti politici che perseverano pervicacemente in un campanilismo retrodatato e fuori luogo.
COMUNICALMED, anche sulla base del sostegno delle oltre cinquemila firme di cittadini cosentini e delle delibere della quasi totalità dei comuni dell’intera provincia, continuerà a sostenere il progetto di apertura dell’Università della Calabria al settore strategico delle lauree sanitarie nella convinzione che questo contribuirebbe a migliorare complessivamente la performance professionale del nostro personale sanitario,oltre che a mitigare la crescente migrazione universitaria della nostra Regione

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