La Cisal invoca trasparenza e legalità nella Protezione Civile

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CATANZARO – Sale la tensione fra la Cisal e la Protezione civile regionale. In una nota stampa, pubblicata di seguito, la Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, chiede maggior trasparenza e legalità nella Protezione Civile:
“Prendiamo atto, per come pubblicato sugli organi di stampa on-line, come il livello di malcontento dei “terzini” della Protezione Civile Calabrese abbia raggiunto oramai livelli tali per cui non è più possibile sottacere le problematiche lamentate dagli stessi lavoratori. Nell’esprimere la vicinanza di questo Sindacato al personale in disamina, al fine anche di tentare di rasserenare gli animi oramai, giustamente, esasperati da continue invettive e mortificazioni professionali loro dirette – dichiara la CISAL – vogliamo fare presente come nella riunione tenutasi il 11 aprile 2016 questa OO.SS., concordemente al personale presente, abbia proposto al Dott. Carlo Tansi, Dirigente della Protezione Civile Regionale, di pubblicare sul sito istituzionale del Settore la progressione cumulata delle ore di straordinari mensilmente maturate dai dipendenti in servizio; se attuata, tale proposta – argomenta la Cisal – permetterebbe certamente di monitorare e risolvere una volta e per tutte la cattiva gestione e distribuzione di ore di straordinario, impedendo definitivamente che taluni possano maturare, e vedersi retribuite, monte ore di straordinario assolutamente improbabili, con una chiara svolta verso la trasparenza e la legalità.
Il Dott. Carlo Tansi, che pure ha denunciato più volte di aver trovato liquidazioni di oltre 750 ore di straordinario, nel palesare la propria disponibilità a rendere pubblici le ore di straordinario maturate da ciascun dipendente, si è impegnato a concretizzare tali pubblicazioni nel più breve tempo possibile.
Ove fosse necessario, siamo certi – aggiunge la CISAL – che nessun dipendente onesto si rifiuterà di produrre propria liberatoria alla pubblicazione delle ore di straordinario prestato; ciò anche in considerazione della necessità di instaurare un sistema legittimo e trasparente di gestione ed anche come primo passo per rasserenare gli animi dei lavoratori e ripartire compatti – conclude la CISAL – nel perseguire gli obbiettivi lavorativi, terzini, attaccanti ed allenatore uniti in un comune scopo.”

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