«Intanto- informa Raffaele Papa, coordinatore provinciale di Italia del Meridione- è necessario divulgare il testo della legge, sensibilizzare sulla sua importanza vincendo ritrosie ed indifferenza spesso giustificate dall’eccessivo numero di provvedimenti poco efficaci. Ogni legge può avere una sua importanza da valutare per gli effetti in grado di determinare anche in virtù del personale coinvolgimento.
Questa non è una legge come le altre, per saperlo però bisogna conoscerla così da consegnarla ai territori ed a chi vi opera affinché gli effetti possano essere molteplici e positivi.
Scienza e medicina concordano da tempo sui benefici per la salute, considerato che le malattie causate da una scorretta alimentazione aumentano a ritmo elevato, e se da una parte riducono la qualità individuale della vita, dall’altra sono causa di una spesa sanitaria che diventa sempre più insostenibile.
Secondo quanto dicono medici, studiosi, e dai dati rilevati da specifiche ricerche e studi, in Calabria si registra l’aumento di malattie cardiovascolari, diabete e obesità infantile, con la raccomandazione che se da qui a 5 anni non vi sarà una inversione di tendenza, potrebbe determinarsi un disastro sulla salute e sull’economia di dimensioni notevoli.
Del resto, non è un caso che la spesa sanitaria calabrese nell’anno in corso fa registrare un deficit su base regionale di oltre 100 milioni di euro ed un costo per l’emigrazione sanitaria passiva di oltre 300 milioni di euro.
Dati allarmanti che incidono drammaticamente nel sistema economico e quindi sociale, infatti la quasi totalità delle risorse vengono assorbite dal debito sulla sanità, privando la generalità di tutti gli altri settori e servizi.
È urgente intervenire. Il modo più sicuro ed efficace per ridurre la spesa sanitaria è quello di vivere senza malattie. In questo, un aiuto può venire dai prodotti calabresi a Km zero che costituiscono la dieta mediterranea per come scientificamente dimostrato nella Legge n. 40 approvata dal consiglio regionale calabrese all’unanimità.
La qualità di ciò che consumiamo non viene dalle ricette ma dai prodotti, essenziali e semplici della nostra produzione agricola e storia gastronomica.
Gli incontri organizzati a Praia a Mare e Paola, con il coinvolgimento di studenti e personale docente, hanno messo in risalto la necessità di una capillare informazione.
Per quel che concerne l’alimentazione, è il caso di fare qualche passo indietro recuperando modelli che daranno la possibilità di guardare con serenità al futuro.
Non c’è casa dove c’è propaganda pubblicitaria, ma dove ritroviamo qualità e stile di vita salutare».