Catanzaro ( Cz) – La FIL , Federazione Italiana dei Lavoratori, ha chiesto un incontro urgente al Presidente della Giunta della Regione Calabria Mario Oliverio sulla questione, ormai annosa, relativa ai lavoratori idraulico forestali. “E’ arrivato il momento di affrontare- si legge in una nota- le tematiche di questo settore così “sensibile” per l’economia di tante famiglie calabresi e la salvaguardia del patrimonio boschivo e ambientale della nostra Regione Sono circa 8mila i lavoratori impiegati nel settore, tra i Consorzi di bonifica e Calabria Verde ,che ormai ciclicamente devono lottare per avere riconosciute le loro spettanze: si tratta di un grave atto discriminatorio che, protraendosi nel tempo, ha portato molte delle famiglie di questi lavoratori a versare in uno stato di precarietà che mal si concilia con i rapporti a tempo indeterminato che gli stessi intrattengono con Calabria Verde e i Consorzi di Bonifica. A questi lavoratori è ormai precluso anche il ricorso al credito (cessioni del quinto dello stipendio, prestiti, deleghe etc) non avendo potuto ottemperare, per i ritardi della Regione, al pagamento di rate e mutui. Ne si intravedono segnali di una “normalizzazione” di questa problematica se ad oggi, a fronte dei circa 300milioni di euro necessari per il settore, ne risultano iscritti a bilancio solo la metà e, soprattutto, non ci sono segnali di un cambio di strategia da parte della Regione, con una programmazione che risulti inclusiva del patrimonio di questi lavoratori in un orizzonte di ampio respiro teso alla salvaguardia dell’ambiente, della sicurezza, della promozione delle nostre bellezze naturali. Non è più accettabile imputare gli errori al passato: occorre provvedere da subito a ridare una prospettiva a questi lavoratori e a questo settore”. “Si provveda intanto – prosegue la nota- al pagamento delle mensilità arretrate e soprattutto a trovare la copertura per quelle a venire: il rispetto per il lavoro deve diventare una priorità nell’affrontare i problemi dell’Azienda Regionale. Poi sarà possibile ripartire trovando il modo migliore per impiegare questi lavoratori all’interno di un programma di ampio respiro che ne utilizzi professionalità e competenze per dare nuovo impulso all’economia dei territori, ad esempio fungendo da supporto allo sviluppo turistico e alla protezione civile, soprattutto nella prevenzione di eventi calamitosi”.