CROTONE – Ha scritto oltre 50 canzoni e nel suo Paese d’origine la sua voce è molto conosciuta. Ora ha dovuto temporaneamente accantonare la propria passione, in quanto “rifugiato” nel Centro d’Accoglienza di Sant’Anna. Mahmmuod Mohammad Farman, 35 anni, è un cantante di etnia curdo-irakena, attualmente ospitato nel “Regional Hub” gestito dalla “Sant’Anna Accoglienza”. Ha raccontato di aver iniziato l’attività di cantante quando era poco meno che maggiorenne e ha esordito allietando matrimoni e feste. «Ho iniziato a cantare a 17 anni – ha detto Farman – e la musica è sempre stata la mia grande passione». I testi delle sue canzoni sono degli inni alla gioia, ma trattano anche il tema dell’amore. In patria è molto apprezzato, specie dal pubblico femminile, e lo è anche da molti suoi concittadini che vivono disseminati nei paesi europei. Durante un colloquio con i responsabili del centro d’accoglienza, ha raccontato di essere stato contattato da diversi connazionali sparsi in varie città della Germania che vorrebbero si esibisse alla “Festa della primavera”, il cosiddetto “Nauroz”, una festa che in molti paesi della tradizione mediorientale assume le sembianze del nostro capodanno. Ha infatti ricevuto laute proposte economiche da alcuni suoi connazionali curdi, per cantare a Colonia, Monaco, Stoccarda e Francoforte. A malincuore ha dovuto rifiutare, in virtù della sua condizione di richiedente asilo che gli impone di non potersi allontanare dal Centro per molti giorni consecutivi. In passato, però, ha già avuto esperienza di concerti in Paesi europei come la Svezia, la Finlandia, la Danimarca, l’Inghilterra e la stessa Germania. Nel Regional Hub di Sant’Anna vi ha fatto ingresso nello scorso mese di gennaio: ha già formalizzato la richiesta di protezione internazionale ed è ora in attesa di sostenere l’audizione presso la Commissione Territoriale. All’interno del centro d’accoglienza dice di trovarsi bene e di essere circondato da operatori premurosi e disponibili. In particolare è entusiasta di come i medici che operano all’interno del presidio sanitario, presente nella struttura, siano stati solerti ed attenti nel trattare alcuni suoi problemi di salute. Quanto alle prospettive per il futuro, Farman spera di poter rimanere in Italia e magari continuare a coltivare nel “Bel Paese” la passione per la musica.