Lamezia: “Giornalisti d’Azione” ha incontrato Alberizzi, leader di “Senza Bavaglio”

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gruppoLAMEZIA TERME (CZ) – I “poltronisti” dell’Inpgi e dell’Ordine, la libertà dei giornalisti, i Co.co.co. (collaboratori coordinati e continuativi), il mobbing su giornalisti che aderiscono ad iniziative associative diverse dalle preesistenti, l’osservanza della deontologia: su questi e su altri argomenti  il leader nazionale del gruppo sindacale “Senza Bavaglio” è stato intervistato stamattina, a Lamezia Terme,  da Mario Tursi Prato e Francesco Montemurro, rispettivamente presidente e vice presidente del movimento “Giornalisti d’Azione” in un incontro che Alberizzi ha voluto con l’associazione che, in Calabria, sta operando da due anni con iniziative nuove a favore della categoria professionale.  “I giornalisti – ha detto Alberizzi – hanno l’obbligo di andare in profondità, di porsi e di porre delle domande, anche scomode, e non di registrare meramente cosa accade”. Sui rapporti con il potere politico, il leader sindacale ha sottolineato come i giornalisti debbano essere “sganciati dagli altri poteri, e non succubi”. Per ridare dignità alla professione giornalistica occorre, secondo Alberizzi “che i giornali recuperino autorevolezza e prestigio. Ci vuole un controllo qualità sui giornali. Così come bisogna intervenire anche nel mare magnum incontrollato di Internet coi suoi siti ed i suoi blog, da cui non bisogna attingere informazioni se non attentamente controllate e riscontrate”.  Massimo Alberizzi ha sottolineato come sia dannoso per l’intera categoria il ruolo di quelli che ha definito “poltronisti” di Inpgi, Sindacato e Ordine, “troppo spesso – ha evidenziato – ancorati alla loro poltrone, ai loro incarichi che, alcuni, ricoprono da decenni senza consentire un ricambio anche generazionale che, invece, potrebbe fare tanto bene alla categoria. Giornalisti che del giornalismo, spesso, hanno solo sostenuto l’esame di stato, ma che non hanno, alcuni, mai lavorato in una Redazione essendo da sempre in permesso sindacale”.  Sull’Inpgi, Alberizzi ha messo in primo piano la necessità di conoscere e svelare le carte dell’Istituto di previdenza, “magari  – ha detto – scopriamo che sta crollando tutto e che, quindi, bisogna passare all’Inps”. Anche sui Co.co.co., i Collaboratori coordinati e continuativi, Alberizzi ha espresso la sua opinione: “Devono essere trasformati in articoli 1 ed articoli 2”. Un ultimo commento l’esponente nazionale di “Senza Bavaglio” lo ha espresso sulle attività di mobbing e di , più o meno, velata minaccia a cui sono spesso sottoposti i giornalisti che aderiscono al gruppo sindacale che ha fondato nel 1999. A questo proposito anche il presidente di “Giornalisti d’Azione” ha fatto rilevare come questa brutta abitudine stia caratterizzando anche le adesioni al movimento calabrese. Alla domanda del vice presidente dell’associazione Francesco Montemurro su che fine farà l’Inpgi, Alberizzi ha detto di non avere risposte, ma di essere sicuro di una cosa, “che i colleghi dell’Inpgi 2, cioè quelli non contrattualizzati, quando raggiungeranno la pensione si ritroveranno in tasca al massimo mille euro lorde. All’anno”. Nel corso dell’incontro è stato presentato il candidato calabrese dei “Senza Bavaglio” per l’Inpgi 1, Gaetano Mazzarella. “La presentazione del collega Mazzarella – ha detto Tursi Prato – non era prevista, ma , stamattina, abbiamo potuto constatare che alcuni colleghi hanno ricevuto un’email con una comunicazione sui candidati calabrese all’Inpgi fuorviante, per non dire errata e scorretta. Nell’email sono riportati, infatti, solo due dei tre candidati, e, dei tre calabresi manca proprio il nome di Mazzarella. Una circostanza che ci ha fatto decidere di approfittare di questa occasione per dare una piccola visibilità a questo collega. Come si deve fare in una democrazia”.  L’incontro è andato in onda in diretta tv streaming grazie alla “Component Produzione Tv” diretta dal giornalista Marcello Le Piane. 

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