REGGIO CALABRIA – Bagno di folla per l’imprenditore Tiberio Bentivoglio all’inaugurazione del suo nuovo negozio di Reggio Calabria, collocato in un immobile confiscato alla criminalità organizzata. Sotto scorta dal 1992, vittima di numerosi attentati per non essersi piegato alle richieste estorsive delle cosche, l’ultimo dei quali risalente ad appena due settimane fa, Bentivoglio è un baluardo della legalità, il simbolo di Libera nella città dello Stretto. E ieri, a salutare la ripresa della sua attività commerciale, oltre al presidente nazionale di Libera, don Luigi Ciotti, c’era anche Lapo Elkann. La presenza del rampollo di casa Agnelli ha contribuito ad accendere i riflettori anche nazionali su questa storia di ribellione alla ‘ndrangheta in prossimità della Giornata della Memoria e dell’Impegno, ma è suonata anche come un monito rivolto a tutti quegli imprenditori che invece non trovano il coraggio di denunciare e che, pagando il pizzo, si rendono complici della criminalità organizzata. Oltre ai due testimonial d’eccezione a Reggio Calabria per l’occasione è volato anche Davide Mattiello, componente dell’Antimafia e coordinatore del comitato sui testimoni di giustizia. E poi hanno presenziato il Prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, il sindaco, Giuseppe Falcomatà, e tanta gente comune, tra cui molti ragazzi. “Tiberio – ha detto Elkann – è un imprenditore che offre una testimonianza di grandissimo coraggio di voler fare impresa in un contesto difficile come quello della Calabria e di farlo nella legalità. Tiberio è a modo suo un eroe”. Per don Luigi Ciotti questo di oggi è “frutto di un noi. E’ frutto di tanti cittadini che in questi anni non hanno abbandonato Tiberio. E’ frutto di Reggio Libera Reggio, un coordinamento di associazioni che non l’ha lasciato mai solo. E’ frutto dell’impegno del coraggio e della determinazione di tanta gente. Le fiamme non possono fermare quel bisogno di verità e di giustizia che è profondamente dentro ciascuno di noi. Siamo qui per dire che non abbiamo bisogno di cittadini ad intermittenza, ma di cittadini responsabili che chiedono il cambiamento alle Istituzioni, ma invitano a reagire e fare tutti la nostra parte”. Alla cerimonia c’erano anche i vertici delle forze dell’ordine ed il Presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, Arturo Bova. “Le guerre si vincono – ha dichiarato Bova – superando tante battaglie. E intanto ne abbiamo vinta una, ma la cosa più importante l’ha detta Tiberio quando ha affermato che qualcosa sta cambiando. E lo ha detto all’indomani dell’ennesimo attentato. Oggi lasciateci godere questo momento, veramente bello”.