COSENZA – Questa mattina, nella Sala Quintieri del Teatro Rendano, si è tenuto il primo step del progetto Memory Art e il lancio di due concorsi per le scuole e gli studenti, sul tema ‘’Il valore della vita, la considerazione della libertà’’. Presenti Gregorio Corigliano, Capo Redattore della Sede Rai di Cosenza, Roberto Ameruso, sindaco di Tarsia, Roberto Cannizzaro, consigliere delegato alla Cultura per il comune di Tarsia, Raffaele Deluca, direttore artistico, Loredana Giannicola, dirigente scolastico e diversi liceali.
Memory Art è l’evento che vuole far conoscere il campo di internamento Ferramonti di Tarsia, un luogo che profuma di storia, di ricordi indelebili. Da diversi studi è emerso che gli internati nonostante le privazioni estreme nell’attesa della libertà organizzassero eventi letterari e musicali. La musica di Ferramonti è una pagina di enorme interesse nella storia di Tarsia e il direttore artistico musicale precisa che il punto di partenza di questo progetto è proprio la cultura musicale, la musica perseguitata, la musica concentrazionaria (eseguita nei campi di concentramento) che diventa parte della storia. Per l’occasione, la presentazione è stata accompagnata da momenti musicali importanti tenuti da alcuni studenti talentuosi del ‘’Liceo musicale Lucrezia Della Valle’’: Alessandro Bennardo al flauto, M.Margherita Capalbo al pianoforte, Chiara Iaconetta all’arpa e Luigi Ripoli alla Viola.
CONCORSO #DISEGNOMEMORYART
Un concorso di disegno, riservato agli alunni delle Scuole Primarie al fine d sensibilizzare ed educare le giovani generazioni al rispetto della vita e della libertà. I due dipinti premiati, in tela, saranno banditi all’asta nella serata finale il cui ricavato in parte sarà donato all’Associazione Eco (Ematologia Cosenza Onlus) di Cosenza. Gli altri disegni rimarranno a disposizione del Museo di Ferramonti di Tarsia.
CONCORSO #CORTOMETRAGGIOMEMORYART
Il concorso si rivolge ai giovani che in stretta collaborazione con i propri insegnanti, vogliono entrare nel mondo del cinema. I cortometraggi saranno giudicati sulla base della capacità di raccontare una storia breve in forma originale e di qualità dei temi trattati. I corti scelti da artisti di fama internazionale saranno proiettati durante la settimana della memoria nel museo di Ferramonti di Tarsia. Per i vincitori il ‘’trailer’’ verrà inserito tra gli spot dei cinema calabresi per la durata di un mese oltre ad altri premi e riconoscimenti.
Il programma previsto, nonostante l’assenza di più relatori, è proseguito. Corigliano, citando le parole del filosofo Soren Kierkegaard ‘’La vita può essere capita solo all’indietro ma va vissuta in avanti’’ invita il pubblico ai quattro eventi che daranno vita al progetto nel corso dell’anno, spiega come siano importanti le nostre radici, come i giovani devono farsi custodi del passato e come nello stesso tempo si deva garantire loro un futuro migliore. Nel campo di Ferramonte, scelto dal fascismo tra il 1940 e il 1943 vi furono rinchiusi più di 3000 semiti, vide la liberazione dagli inglesi e fu chiuso nel dicembre del 1945. Venne tolta la libertà, mai la dignità. Ricorda una triade d’ospitalità tra Ferramonti di Tarsia, Cosenza, Serra San Bruno, Stilo. Gli uomini, le donne e i bambini che arrivavano per essere accompagnati nel Campo facevano sosta a Cosenza tanto che il cimitero cosentino accoglie le spoglie di internati seppelliti. Serra San Bruno ha accolto gente disperata che si rifugiava lì per ritrovarsi in un ambiente di pace e Stilo è un altro paese che ha partecipato ed è attraversata dalla memoria degli uomini.
In seguito, Ameruso, primo cittadino di Tarsia, ha raccontato le sue esperienze dirette nell’aver ascoltato i ricordi degli anziani, precisa poi, che il progetto nasce nell’ambito della programmazione regionale con un finanziamento per iniziative culturali. Tutti i relatori, sono d’accordo sul fatto che la memoria non può essere retorica celebrativa e quindi, deve essere una memoria da vivere nella quotidianità per non sbagliare.
Infine, è intervenuto Carlo Spartaco Capogreco, storico italiano e docente di Storia contemporanea presso l’Unical, precisando che Ferramonti finisce quando la Shoah inizia. Capogreco, continua con una breve provocazione: «Cos’è la memoria se non è supportata da conoscenza storica?» e ancora, invita a riflettere sul Paese che chiude cattedre di storia. Infine, termina chiedendosi cosa sia la nuova geostoria negli orari scolastici: «Senza le mappe la storia non è storia ma se poi si uniscono le Due materie per altri scopi questo è un altro discorso».
Amelia Aloisio