REGGIO CALABRIA – «Ho messo a punto con i miei colleghi economisti dell’Università e lo presenterò a breve, un programma di sviluppo della provincia di Reggio Calabria e della Calabria».
Lo dichiara Nico D’Ascola presidente della Commissione Giustizia del Senato nel corso della presentazione del Master Universitario II livello Management politico e della Scuola di cultura politica edizione 2017-2018.
«L’ Università mette le sue energie al servizio della società. Questo è il ruolo che dovrebbe competere alle università, nella convinzione che i programmi di ordine generale calati da Bruxelles magari non sono fruibili sul territorio di Reggio Calabria. Abbiamo pensato ad un programma che potrà essere utilizzato da chiunque. Mettiamo sul tappeto un programma economico che è fatto a misura dei bisogni e delle esigenze delle condizioni economiche dell’imprenditoria di Reggio Calabria.
L’Università Mediterranea – evidenzia D’Ascola – che ho avuto l’onore di aver contribuito a fondare nel 2000 è in lizza per diventare università di eccellenza, quindi verrà inserita in un panorama di sei università che comprendono già la Bocconi e il Politecnico di Torino. Un modello universitario in grado di entrare nelle eccellenze delle università nazionali.
Questa è la dimostrazione – prosegue il presidente – che se ci sono delle persone serie, con le idee chiare che creano coesione, aggregazione anche le nostre realtà sono in grado di primeggiare a livello nazionale. Abbiamo inaugurato tre anni fa una Scuola di cultura politica e siamo stati i primi.
Poi, le Scuole di cultura politica si sono diffuse dappertutto. C’è chi ha interesse che Reggio Calabria sia una palude. Se noi innalziamo il livello della politica, facciamo capire alla gente che la politica la può fare soltanto chi è in grado di poterla farla e mettiamo fuori quelli che in grado non sono». Sulla realizzazione della Zona Economica Speciale, il presidente aggiunge: « La procedura per la Zes dovrebbe completarsi nei prossimi giorni e questo rappresenta un punto di partenza estremamente importante. La costituzione di una Zona Economica Speciale è funzionale alla trasformazione del porto di semplice trasbordo in commerciale.
E’ ovvio che questo è un punto di partenza. Se poi non arriva la ferrovia dentro il porto, se non si costruisce il retroporto, ovviamente il porto commerciale non lo si potrà realizzare.
Ci sono problemi, poi, di natura geopolitica che riguardano il successo connesso alla realizzazione di un porto commerciale.
Dobbiamo porci come antagonisti degli interessi tedeschi e dei porti di Hannover e di Rotterdam nel partecipare alla distribuzione di questo enorme carico di merci che vengono soprattutto dall’Oriente, avendo a nostro vantaggio 11 giorni di navigazione in meno soprattutto per le navi che escono dallo stretto di Suez. La Zes -conclude D’Ascola- da sola non basterà a creare quella realtà di enorme valore commerciale che abbiamo l’ambizione di realizzazione a Gioia Tauro».