COSENZA – «Le Olimpiadi della Magna Grecia del 2028 da realizzare nel Sud Italia rappresenterebbero una grande opportunità di riequilibrio per tutta l’area del Mediterraneo e per un concetto identitario e integrativo di Europa, fondato sulla cultura della bellezza». Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza e Presidente della Commissione Mezzogiorno Anci, nonché ideatore della proposta che mette insieme Napoli, Bari, Cosenza, Palermo e le rispettive regioni, lo afferma in una lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi. «È una sfida che dobbiamo accettare tutti insieme – scrive Occhiuto a Renzi – smentendo lo stereotipo di un Paese che non può organizzare i grandi eventi perché insidiato dalla corruzione e dalla criminalità organizzata. Proprio un evento del genere – prosegue ancora Occhiuto – coordinato dal supporto di grandi personalità, da Cantone a chi è preposto al controllo della legalità, metterebbe fuori gioco la mafia e tutti quei cancri che hanno sempre minato lo sviluppo del Mezzogiorno». A tal fine, Mario Occhiuto analizza anche i possibili costi, dimostrando come possano ridursi al minimo per lo Stato. «Servirebbero – dice – 12 miliardi, ma gran parte arriverebbero da altri enti e dai privati. Tre miliardi almeno dall’agenda 2021-2028 – precisa Occhiuto – per completare l’alta velocità sino a Palermo, considerando che entro il 2028 sarà certamente finita la nuova Statale 106, che diventerà una vera e propria arteria di prolungamento dell’autostrada A/14. Inoltre: 1,7-2 mld arriverebbero dal CIO – aggiunge – e saremmo quasi a metà delle risorse necessarie, mentre il resto potremmo individuarlo con un finanziamento dei privati in cogestione per molte delle grandi attrezzature sportive necessarie. Ad esempio, il nuovo stadio di Napoli sarebbe realizzato in cofinanziamento con la società sportiva del Napoli Calcio che, impiegando il 70% della somma necessaria, cederebbe in leasing lo stesso impianto per tutto il periodo pre e post olimpico e poi lo riotterrebbe a vita, mentre le società che gestiscono gli aeroporti e i porti potrebbero portare il denaro necessario per le esigenze di ristrutturazione. È un concetto valido per ogni città e che, anche a Cosenza, abbiamo già elaborato attraverso il progetto di restyling dell’attuale stadio San Vito-Gigi Marulla. Bagnoli diventerebbe una seconda Barcellona e Sibari sarebbe il centro della mitologia greca. L’Italia, così, potrebbe dimostrare la capacità di essere riequilibrante nei rapporti tra le sue latitudini, attuando tutta una serie di misure preventive per arginare la criminalità organizzata attraverso anticorpi capaci di evitare qualsiasi tipo di infiltrazione. Molte delle infrastrutture necessarie in alcuni contesti, a Napoli sarebbero facilitate dal fatto che il 2019 si terranno le Universiadi, mentre nel contesto dei rapporti mondiali il Mediterraneo assumerebbe una posizione di visibilità foriera di nuovi scambi commerciali e di riflessi positivi per la geopolitica. Il merchandising – sottolinea sempre il Presidente della Commissione Anci Mezzogiorno rivolgendosi a Renzi – ci porterebbe centinaia di milioni di euro a copertura dei costi, considerando come tale tutto ciò che richiama ai simboli del Sud. L’impegno delle casse pubbliche dovrebbe ridursi a circa 2 miliardi di euro con un indotto inimmaginabile per tutto il Sud, visto che, oltre ai ventimila tra atleti ed addetti ai lavori, avremmo milioni di turisti, con un incremento costante del Pil per i successivi venti anni. Prevediamo un’inaugurazione suggestiva a Sibari, la più grande città greca vivente con la sede centrale dei Giochi, mentre Napoli ospiterebbe atletica, calcio, boxe, ciclismo, scherma, canottaggio e vela. Bari avrebbe le gare di basket, pallavolo, pallamano, rugby. Le gare di ginnastica, tennis, nuoto e tuffi si svolgerebbero in Sicilia, mentre in Calabria (sempre a Sibari) avremmo il golf, il beach volley le gare di tiro a volo oltre alla lotta greco-romana. Il villaggio Olimpico centrale sarebbe a Sybaris, tempio della civiltà olimpica, mentre ognuna delle regioni ospiterebbe un villaggio più ridotto. L’idea base – aggiunge nella missiva Occhiuto – ricostruirebbe le fascinazioni bimillenarie e, in tal senso, penso appunto ai benefici enormi che questo evento comporterebbe per l’intero Meridione, perché ci sarebbero cantieri certi, si eliminerebbero tutte le differenze di trasporto, si ammodernerebbero gli aeroporti. In questo contesto, come ho già avuto modo di dichiarare, sarebbe naturale appaltare il Ponte sullo Stretto, le nuove centrali portuali e aeroportuali ai privati con il sistema delle concessioni, riducendo allo zero l’intervento pubblico: il Project financing diventerebbe un’opzione straordinaria per mettere a punto condizioni di cofinanziamento strutturale. Non possiamo arrenderci alla logica dei no che hanno bloccato il Paese e le nuove generazioni per un trentennio. Potremmo dunque realizzare in soli dodici anni ciò che per 70 anni non si è visto nel Sud – chiosa Mario Occhiuto – e su questa base proprio questa sera mi confronterò con Luigi De Magistris, a Cosenza, per iniziare a dare concretezza a questo sogno».