COSENZA – Da poco e dopo lunghe discussioni è stato introdotto il reato di “omicidio stradale”, un decreto che nonostante l’entrata in vigore ancora continua a far discutere, soprattutto in relazione alle pene che la nuova legge prevede. Per questa ragione, ieri a Cosenza, nella sala della Biblioteca del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, si è svolto un convegno sul tema, con la promozione e organizzazione dell’associazione “Sulla strada giusta”, intitolata a Francesco Dino Filato, il volontario della Protezione Civile rimasto ucciso in un grave incidente stradale. Ad aprire il tavolo di discussione, moderata dalla giornalista del Corriere della Calabria Mirella Molinaro, l’avvocato Oreste Morcavallo, presidente dell’Ordine degli Avvocati, e l’onorevole Jole Santelli, già Sottosegretario alla Giustizia. Tra gli altri relatori, il dottor Giovanni Garofalo, presidente della Corte d’Assise provinciale del tribunale di Cosenza; il dottor Aldo Belmonte, vicesegretario provinciale del Sap di Cosenza; l’avvocato penalista Sabrina Rondinelli; l’ingegnere Fabrizio Coscarelli, consulente tecnico e membro Evu Italia; il dottor Teseo De Santis, capo della Polizia Stradale della Regione Calabria. Il dibattito ha consentito di fare chiarezza sugli aspetti costituzionali del decreto e, a tal proposito, Jole Santelli ha specificato “tutte quelle che sono state le problematiche e le difficoltà riscontrate nel corso del dibattito per l’approvazione in Parlamento, un iter di certo non semplice e ancora oggi al centro di numerose critiche”. Anche se, come ha affermato il dottor Garofalo, “ad oggi il reato di omicidio stradale rappresenta uno spartiacque vero tra presente e recente passato; uno strumento che ci permette di dare risposte certe e giustizia ai cittadini e alle vittime”. L’avvocato Rondinelli si è detta anch’essa favorevole all’introduzione della nuova riforma, soffermandosi a chiarire alcuni aspetti dell’udienza con la quale a fine maggio si discuterò dell’omicidio stradale di Francesco Dino Filato, seppure “sono tante e diverse le norme che andranno riviste in quanto non pienamente conformi al codice penale in vigore”.