Ospedale della Sibaritide, Abate: «In corso la verifica del progetto»

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CATANZARO – «Sono stata ieri negli uffici della Regione Calabria – ha spiegato la senatrice Rosa Silvana Abate – per discutere di una serie di problemi riguardanti la Sibaritide, l’Alto e il Basso Ionio. Nello specifico si è parlato di agricoltura, ospedale unico e infrastrutture. In attesa di incontrare nei prossimi giorni il Ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli, ho avuto una serie di interlocuzioni con i tecnici regionali sia per parlare del Frecciargento che collegherà la Sibaritide a Roma in quattro ore circa, sia del tratto della Statale 106 che collegherà Sibari a Crotone, il tratto più delicato e pericoloso dove si contano vittime a non finire per come emerso anche dagli ultimi rapporti sulla mortalità nella fascia jonica.
L’incontro più proficuo – racconta nel dettaglio Abate – è stato con il responsabile dell’edilizia ospedaliera, l’ingegnere Pasquale Gidaro. Abbiamo fatto il punto di tutta la situazione dei nosocomi che saranno costruiti in Calabria: Cosenza, Vibo Valentia, Piana di Gioia Tauro e della Sibaritide. Abbiamo parlato soprattutto della costruzione del nuovo presidio da 376 posti letto che sarà costruito proprio a Corigliano Rossano. Insieme all’ing. Gidaro abbiamo ricostruito l’iter che prende avvio nell’ormai lontano 2007. La progettazione esecutiva ha previsto quasi duemila elaborati da controllare e validare. Mentre la definizione del progetto esecutivo è iniziata a marzo dello scorso anno. I tecnici hanno spiegato – ha continuato la senatrice pentastellata – che il Genio civile sta perfezionando degli aspetti per il rilascio dell’autorizzazione sismica. In questi giorni, poi, sono stati ultimati una serie di scavi ed è arrivata l’autorizzazione per gettare i magroni, cioè una gettata di calcestruzzo realizzato con un quantitativo ridotto di cemento che costituirà un piano orizzontale e pulito per il posizionamento dei ferri d’armatura delle fondazioni. Il dato rilevante è – ha specificato la senatrice – che sono già in atto una serie di attività precedenti alla consegna dei lavori, effettuati per accelerare i tempi di costruzione della struttura. Sono stati, infatti, completati gli scavi relativi alle fondazioni dell’edificio ed ai muri perimetrali dell’interrato, come chiaramente evidenziato nelle foto aeree dell’arca, acquisite da drone, alla ripresa delle attività di cantiere, previa formale autorizzazione del RUP, le attività di getto dei magroni proseguiranno fino alla metà del mese di febbraio 2019. E sempre entro la fine del mese di febbraio 2019 è previsto dei lavori strutturali delle fondazioni dell’edificio. Dunque entro la fine del mese di gennaio, ci hanno rassicurato arriverà il progetto esecutivo poi consegna formale dei lavori. I fondi per la costruzione per l’ospedale ci sono tutti e sono stati accantonati, quindi non ci saranno sorprese o ritardi. La concessione con Tecnis Cogiatech, l’impresa affidataria della stessa, è di ventotto anni ma il collaudo finale dell’opera e la presa in consegna da parte dell’Azienda Ospedaliera sono previsti per il mese di settembre 2021. È un passo importante – ha concluso Abate – per la risoluzione del problema della sanità nella Sibaritide, nell’Alto e nel Basso Ionio perché qui la situazione sanitaria è alla paralisi. All’ingegnere Gidaro e ai tecnici della Regione abbiamo manifestato tutta la nostra disponibilità a collaborare. Visto che il finanziamento c’è tutto la realizzazione dell’opera sarà seguita passo passo affinché l’opera veda la luce e non sia una di quelle tante opere iniziate e mai completate di cui la Calabria è zeppa. Ma guardiamo anche oltre. In attesa che la struttura ospedaliera sia completata e messa in funzione lavoriamo per risolvere le emergenze del quotidiano e dei nosocomi che sono già operativi e che operano ogni giorni con molte difficoltà. Non mi fermo qui, nei prossimi giorni incontrerò il neocommissario alla sanità calabrese, il generale dei carabinieri Saverio Cotticelli, proprio per discutere di queste difficoltà e vedere il da farsi. Con altri responsabile – infine – abbiamo discusso anche di agricoltura e della situazione del Crati, presto ci saranno novità anche qui».

 

 

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