Un progetto di eccellenza su scala nazionale, concepito dall’Università di Padova e che si realizza sul territorio della città di Cosenza, comune capofila dell’Ambito Territoriale Sociale 1, e nei comuni dello stesso Ambito che compongono la grande rete che ingloba diversi partner istituzionali ed anche soggetti del terzo settore. Il progetto è noto con l’acronimo P.I.P.P.I. ed è il Programma di Intervento per la Prevenzione della Istituzionalizzazione, finanziato dal Fondo Nazionale per le politiche sociali, sulla scorta di un accordo istituzionale con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e destinatario anche dei finanziamenti del PNRR. Obiettivo del progetto è, attraverso una serie di interventi o dispositivi sulla rete familiare, a tutela dei minori, rispondere al bisogno di ogni bambino di crescere in un ambiente stabile, sicuro e protettivo, contrastando attivamente l’insorgere di situazioni che favoriscono le disuguaglianze sociali, la dispersione scolastica, le separazioni inappropriate dei bambini dalla famiglia di origine, attraverso l’individuazione di azioni idonee, di carattere preventivo, che hanno come finalità l’accompagnamento non del solo bambino, ma dell’intero nucleo familiare in situazione di vulnerabilità, in quanto consentono l’esercizio di una genitorialità positiva e responsabile e la costruzione di una risposta sociale ai bisogni evolutivi dei bambini. Il Programma P.I.P.P.I. è stato presentato questa mattina nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’Assessore al welfare del Comune di Cosenza, Veronica Buffone e i rappresentanti di tutti le istituzioni coinvolte nei processi di presa in carico dei bambini e delle loro famiglie in condizioni di vulnerabilità. Dalla Regione Calabria, con la referente territoriale del progetto, dottoressa Stefania Greco, all’Asp di Cosenza, rappresentata dalla Dottoressa Rosa Talarico, al Centro per l’impiego di Cosenza, con il suo direttore Giovanni Cuconato, alla Unità operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Asp, rappresentata dalla dottoressa Carmela Bruno, al Tribunale per i Minorenni, rappresentato dalla Dottoressa Francesca Marica, alle Cooperative Sociali “Maya” e “La Terra”. Presenti anche alcuni Sindaci dell’Ambito (Irma Bucarelli di Mendicino, Giuseppe De Santis di Rovito e Gaetano Sorcale di Dipignano), ad introdurre brillantemente i lavori della conferenza stampa è stata la dottoressa Sofia Vetere, del settore welfare del Comune di Cosenza che è anche la responsabile del progetto.
Vetere, nella sua introduzione, ha sottolineato come il team multidisciplinare cui è affidata la realizzazione del Programma abbia allargato il suo orizzonte anche alle istituzioni del territorio che hanno stabilito tra loro una proficua sinergia operativa. “E’ il nostro – ha detto Sofia Vetere – un intervento a tutto tondo che si traduce in una importante azione di recupero del nucleo familiare a tutela dei minori. Per la prima volta – ha sottolineato ancora Vetere -viene introdotto il concetto della doppia rendicontazione che include anche la dimostrazione di aver raggiunto l’obiettivo, in quanto è disposta una verifica del buon esito dello stesso intervento. Questo presuppone che ci sia continuità nel team multidisciplinare”. L’Assessore al welfare Veronica Buffone, che ha portato i saluti del Sindaco Franz Caruso, impossibilitato a partecipare alla conferenza stampa per altri impegni istituzionali, ha ricordato l’importantissima funzione del Programma P.I.P.P.I. che, “dal 2011 ad oggi ha coinvolto 264 Ambiti Territoriali Sociali (ATS) in tutta Italia, più di 4.450 famiglie e quasi 5.000 bambini in situazione di vulnerabilità. La finalità del progetto – ha sottolineato ancora l’Assessore al welfare -è quella di salvaguardare l’interesse del minore e dei nuclei familiari attraverso attività volte alla prevenzione del disagio e allo sviluppo di processi di empowerment volti ad evitare il rischio di istituzionalizzazione. Duplice – ha aggiunto Buffone – la finalità: da un lato la tutela del minore, dall’altra costruire una genitorialità positiva e sostenerla. Punto di partenza è garantire al minore una valutazione appropriata, in seno all’équipe multidisciplinare, della sua condizione familiare e la successiva attivazione di dispositivi”. Per Veronica Buffone un ruolo centrale dovrà essere svolto dalla rete tra i diversi attori in campo. “Una grande rete – ha aggiunto – che attraverso il Gruppo Territoriale rappresentativo di tutti gli attori coinvolti nei processi di presa in carico dei bambini e delle loro famiglie in condizioni di vulnerabilità, possa contribuire a raggiungere gli obiettivi del progetto. Fare rete tra istituzioni e terzo settore è d’obbligo, perché camminare da soli è disfunzionale, mentre farlo insieme rende tutto più agevole e ci avvicina agli obiettivi contenuti nel Programma”.
Significativo il contributo che è venuto dalla Dottoressa Stefania Greco, referente territoriale del programma per la Regione Calabria che ha riconosciuto il valore degli interventi programmati e che saranno portati avanti dal Comune di Cosenza, come capofila dell’Ambito, e “che consentiranno alla Calabria di ridurre il gap con le altre regioni, abbandonando il fanalino di coda nel quale era finita”. Anche da parte sua è partito un monito “a lavorare all’unisono, perché c’è una rete territoriale che funziona e poi da soli, si sa, non si va da nessuna parte”. La Dottoressa Rosa Talarico ha portato i saluti del direttore generale dell’Asp Antonio Graziano, impossibilitato a partecipare personalmente alla conferenza stampa. Per la firma dell’accordo di programma tra l’Ambito Territoriale n.1 di Cosenza e le altre istituzioni aderenti alla realizzazione delle attività previste dal Programma P.I.P.P.I. è poi sopraggiunto, in rappresentanza dell’ASP di Cosenza, il dottor Sisto Milito, direttore del Distretto Cosenza-Savuto. Ad illustrare nel dettaglio il Programma è stata, nel corso della conferenza stampa la dottoressa Rita Rocchetti del settore welfare e che fa parte dell’equipe multidisciplinare. “Il Programma – ha spiegato – ha la durata di tre anni e terminerà il 31 marzo del 2026. I nuclei familiari impegnati saranno 10 per ogni anno di intervento, per un totale di 30 famiglie in 3 anni. Nelle famiglie target rientrano i genitori con figli conviventi o meno, appartenenti alla fascia di età da 0 a11 anni, con particolare focus sulla fascia 0-6, in condizioni di vulnerabilità o fragilità”. La dottoressa Rocchetti ha anche ricordato le attività o dispositivi da implementare, vale a dire: il Servizio di Educativa Domiciliare e Territoriale, con gli educatori professionali presenti con regolarità in casa e nell’ambiente della famiglia, per accompagnare il processo di costruzione di risposte positive ai bisogni evolutivi del bambino da parte delle figure genitoriali in maniera sempre più autonoma; il partenariato con i servizi educativi e la scuola; la vicinanza solidale e i gruppi con i genitori e quelli con i bambini, attraverso incontri periodici tra genitori e tra bambini, realizzati in forma integrata. L’equipe dell’ATS di Cosenza è composta dalla dottoressa Sofia Vetere, in qualità di referente territoriale del progetto PIPPI e dai professionisti: Dott.ssa Biondi Angela (Educatore professionale e pedagogista), Dott.ssa Federica Bosa (Psicologa), Dott.ssa Bloise Roberta (Assistente sociale) e dalla stessa Dott.ssa Rita Rocchetti ( Amministrativa). Nel corso della conferenza stampa è emersa, attraverso l’intervento del direttore Giovanni Cuconato – la strutturata presenza del Centro per l’Impiego di Cosenza nel potenziamento della Rete Territoriale e il suo fondamentale ruolo nella promozione ed erogazione delle politiche attive e inclusive. “Il nostro coinvolgimento in questa iniziativa nasce dall’impegno a servizio del territorio. Alla luce del riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro, il ruolo dei Centri per l’Impiego è cambiato – ha spiegato Giovanni Cuconato – In particolare, si è passati dal collocamento alla promozione dei servizi e delle politiche attive per il lavoro. In quest’ottica, i Centri per l’Impiego promuovono i servizi per l’occupazione e si impegnano nel consolidamento della rete territoriale (settore pubblico e settore privato) al fine di attuare le Politiche Attive ed Inclusive del lavoro, offrire servizi e opportunità concrete a cittadini ed imprese e rafforzare i processi occupazionali e lavorativi. E di questo lavoro certosino ne è testimonianza tangibile la sottoscrizione di questo accordo di partenariato, in cui l’ente si impegna ad operare secondo le proprie competenze e le sfere d’azione”. Al termine della conferenza stampa è stato sottoscritto, infatti, l’accordo di programma tra l’Ambito Territoriale n.1 di Cosenza e le altre istituzioni aderenti alla realizzazione delle attività previste dal Programma P.I.P.P.I.