Progetto SPRAR, Morano accoglierà venti rifugiati richiedenti asilo

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MORANO CALABRO (CS) – L’Amministrazione comunale, con atto deliberativo n° 8 del 16 febbraio 2017, ha manifestato la volontà di accogliere nel proprio territorio venti richiedenti asilo o rifugiati. L’adesione arriva in risposta all’emergenza umanitaria che coinvolge intere popolazioni del sud del mondo, alle prese con gravi problemi di natura sociale e civili, martoriate da conflitti insanabili e povertà che compromettono la sopravvivenza stessa e costringono a fuggire verso l’ignoto. Ignoto che talvolta si traduce in “futuro e speranza”, altre in “tragedia e morte”. Era il 30 gennaio scorso quando al protocollo dell’Ente perveniva una nota della Prefettura di Cosenza, mediante la quale si comunicava che il Ministero dell’Interno condivide con l’Anci un piano operativo per consentire una più equilibrata distribuzione dei migranti grazie alla definizione di un numero di presenze nei singoli Comuni rapportato alla popolazione residente. «Convinto di non potersi esimere dal contribuire ad attenuare le sofferenze di tanti fratelli che l’epidermide colorata non rende diversi da noi», il sindaco Nicolò De Bartolo, convoca un summit di maggioranza e valutate le sensibilità di ognuno, la direttiva del 11 ottobre 2016, che disciplina il collocamento dei richiedenti asilo e rifugiati attraverso lo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), tenuto conto della clausola di salvaguardia che esenta i Comuni appartenenti alla rete SPRAR dall’attivare ulteriori forme di accoglienza, considerato che così operando si riduce l’impatto che un numero più elevato di migranti potrebbe avere sulla realtà locale e contestualmente si ottiene una maggiore efficacia nei percorsi di integrazione e inclusione sociale, fa sintesi e recepisce la richiesta dell’Ufficio Territoriale del Governo, accettando di ospitare a Morano venti migranti. «Nei prossimi giorni», affermano congiuntamente il sindaco Nicolò De Bartolo e l’assessore Sonia Forte, «in attesa che l’iter si perfezioni, incontreremo la cittadinanza per informarla dettagliatamente in merito al redigendo progetto SPRAR, la cui durata è fissata in tre anni. Siamo certi che il proverbiale senso dell’ospitalità che distingue i nostri concittadini non mancherà di manifestarsi concretamente anche in questa circostanza. Proveremo a integrare questi fratelli, peraltro già titolari di un forme di protezione internazionali, sussidiarie o umanitarie, supportandone l’inserimento nel nostro tessuto sociale, anche, e non per ultimo, impiegandoli in lavori avente utilità pubblica, iniziativa che offrirà loro la possibilità di conoscere la nostra realtà e di concorrere al processo di sviluppo complessivo della comunità. Così facendo ci prefiggiamo», concludono i due amministratori, «di favorire un percorso individuale, che indirizzi la persona e la conduca a (ri)costruire la propria capacità di progettazione, (ri)acquistando consapevolezza e riscoprendo il proprio valore e le potenzialità, troppo spesso soffocate o rimaste inespresse a causa dei pesanti condizionamenti ambientali sopportati nei paesi d’origine. Ovviamente non mancheremo di vigilare attentamente, affinché in ossequio al reciproco rispetto, cardine imprescindibile della convivenza pacifica, siano garantite le libertà culturali di tutti, in un rapporto di proficua vicendevole considerazione. Solo così i popoli potranno stringersi la mano. Solo così potremo trasformare un problema in una fraterna condivisione».

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