Quali percorsi di libertà religiosa in Italia? A Catanzaro incontro ecumenico con esponenti di varie religioni

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CATANZARO –  “La necessità di separare le attività della Chiesa da quella dello Stato, unitamente alla necessità di rifiutare ogni privilegio a favore della libertà religiosa di tutti, costituiscono ancora oggi per noi valdesi, il criterio in base al quale istaurare corretti rapporti di autonomia e indipendenza tra sfera religiosa e il potere politico”. Con queste parole, il pastore Jeans Hansen di origini luterane, ma in servizio presso la Chiesa valdese di Catanzaro, ha aperto la conferenza sullo stato attuale della libertà religiosa in Italia che, si è tenuta nella sala del Musmi del Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro. Alla conferenza, che ha dato vita al quinto incontro mensile di riflessione e cultura ecumenica ed interconfessionale, promossa dalle Chiese cristiane (cattolica, ortodossa, valdese ed evangelica della riconciliazione) che da anni partecipano al cammino ecumenico locale, hanno partecipato in qualità di relatori: Mostafà El Ayoubi della rivista religiosa Confronti, il dott. Roque Puglisi in rappresentanza della Comunità ebraica di Napoli, don Pino Silvestre dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della nostra Arcidiocesi, il pastore Rainer Von Gent della Chiesa evangelica della riconciliazione unitamente ai professori: Giorgio Barone Adesi e Domenico Bilotti dell’Università di Catanzaro, oltre al pastore J. Hansen della Chiesa valdese di Catanzaro e Vincolise che ha fatto da moderatore. All’incontro, promosso per ricordare la concessione ai valdesi della libertà civile e politica, avvenuta il 17 febbraio 1848  con le “Lettere Patenti” del re sabaudo Carlo Alberto, hanno partecipato molti fedeli cristiani di diverse confessioni  che, hanno avuto modo di ascoltare il pastore Hansen concludere il suo intervento introduttivo, con l’affermazione secondo la quale, attualmente la libertà religiosa in Italia cammina su tre strade rappresentate rispettivamente da quella concordataria, dalle intese e dalla legge sui culti ammessi del 1929, nell’attesa di arrivare ad una legge quadro in grado di garantire tutti sulla base di un diritto comune. Quest’ultimo concetto, è stato ripreso dall’israelita Roque Puglisi, allorquando ha richiamato l’attenzione dei presenti sulla necessità che le leggi siano in grado di garantire le esigenze di libertà religiosa sia della maggioranza, sia della minoranza, nel quadro del doveroso rispetto che gli ebrei hanno verso la Costituzione del paese che li ospita. Sullo stesso concetto, si è soffermato il giornalista Mostafà El Ayoubi che, ha anche colto l’occasione per ribadire che la Costituzione debba essere rispettata anche dai nuovi immigrati di fede islamica. Anche il pastore evangelico R. Von Gent, si è riconosciuto nella necessità che ogni nuova fede presente in Italia, rispetti e si adegui alla Costituzione e alle altre leggi attualmente in vigore, mentre il prof. Giorgio Barone Adesi, ha sensibilizzato l’uditorio sull’opportunità che i credenti delle varie fedi, di fronte ad uno Stato secolarizzato ed a dei politici interessati solo ai voti, si possano e si debbano coalizzare tra di loro, per poi chiedere una legge quadro in grado di garantire i diritti e i doveri di tutte le comunità religiose. “

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