RENDE (CS) – Radicalizzazione islamica fra storia e attualità, a diverse latitudini geografiche e da un ponte all’altro della storia: questo il focus della lezione dal titolo “La radicalizzazione nella cultura e nel diritto degli Islam” che Vincenzo Cotroneo, esperto di diritto islamico e docente, ha tenuto al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, introdotto dal direttore Mario Caligiuri.
Nulla è lasciato al caso
«La radicalizzazione – ha spiegato agli interessati studenti Cotroneo – è una questione scientifica, analitica, assolutamente pianificata. Nulla è lasciato al caso. E va affrontata e contrastata con le stesse armi scientifiche che si basano sulla contro-ideologia e sulla pianificazione dei campi di attivazione che sono il web in primis, e le strutture sociali ad alto rischio a seguire, come carceri, campi profughi, centri culturali e centri di preghiera occultati, aree periferiche degradate, scuole ed università». La lezione di Cotroneo così, attraverso un’attenta panoramica storica sulla nascita e la diffusione dell’Islam, e una rapida analisi di concetti fondamentali quali “identità”, “radici”, “comunità”, “sottomissione”, ha trattato i metodi, i riti e gli impieghi della radicalismo islamico. Uno sguardo attento che ha offerto spunti interessanti per comprendere il passato e fotografare il mondo di oggi; perché ogni analisi deve partire dalla conoscenza, soprattutto della storia.
Basi e concetti storici per entrare nel merito della questione
Ecco quindi che Cotroneo, anche grazie alle proprie esperienze professionali maturate, ha snocciolato spiegazioni su salafismo, fratellanza musulmana, Jihad, reclutamento e conversione. Del resto, «non esiste – ha aggiunto – solo la radicalizzazione del singolo, ne esiste una silente ed indiretta che viaggia sul binario finanziario dei grandi gruppi di pressione e di influenza che, godendo di fonti non indifferenti, riescono ad infiltrare colosdindella comunicazione, dello studio, della politica, delle strutture sociali piegandole a nuove ed estreme o radicali logiche di nuova comunità. Il passaggio è graduale e quasi impercettibile, ma continuativo e implacabile fin quando regge il flusso economico di sostegno all’idea». Da qui uno dei contributi più significativi della lezione: «Non esiste cellula terroristica che possa operare senza un adeguato e continuativo flusso finanziario. La radicalizzazione non può prescindere dall’avere adeguati sponsor in gradi di sostenere lo sforzo al reclutamento di nuove leve da impiegare su più fronti. Stati, comunità, associazioni fino ai singoli. I gruppi di pressione ed influenza a favore delle organizzazioni radicali infiltrano la propria ideologia attraverso key leader all’uopo cresciuti formati ed addestrati che operano nelle grandi catene della comunicazione, della politica, dei social media, degli istituti di formazione. Tutti orientati verso la comune ideologia, adeguatamente asserviti e profumatamente comprati».
Possibili conclusioni
Infine, come sottolineato dallo stesso Cotroneo, è essenziale distinguere fra movimenti islamici a contenuti anche radicali e terrorismo. «Con i primi si può, anzi si deve, cercare di dialogare e offrire mediazioni per agevolare il necessario ricambio di classi politiche ormai bruciate dai loro errori e fallimenti. Con il secondo, ossia il terrorismo, non è possibile alcun dialogo. Il recupero di un margine ragionevole di collaborazione e dialogo nella ricostruzione di un ordine politico, sociale ed economico a Sud non può che avere un riflesso positivo su quella che è la “nostra” sicurezza e il nostro ordine».