Regione e Soroptimist insieme contro la violenza sulle donne

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CATANZARO – È stato presentato, nella sede della Cittadella regionale a Catanzaro, il programma “Orange the Soroptimist world”, curato dai club Soroptimist operanti in Calabria, che prevede 16 giorni di attività varie nell’ambito della campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere. All’incontro, oltre alle rappresentanti del club di Catanzaro, Lamezia Terme, Soverato, Reggio Calabria, Cosenza e Palmi, hanno preso parte la consigliera regionale di parità Tonia Stumpo e il vice presidente della Regione Antonio Viscomi. Presente anche la past president nazionale del Soroptimist Teresa Gualtieri. Nell’occasione, sono state esposte nel salone di ingresso degli uffici della Regione sono state delle sagome di figure femminili, di colore arancione, per rendere visibile la “presenza silenziosa” delle donne vittime di violenza e auspicarne la rinascita piena e integrale. L’iniziativa internazionale, promossa dalle Nazioni Unite, ha l’obiettivo di provocare rivolgere l’attenzione l’opinione pubblica sull’importante tema della prevenzione e del contrasto della violenza sulle donne. In particolare, il 25 novembre, giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, segna l’inizio della campagna che si concluderà il 10 dicembre: il simbolo comune di tutte le iniziative è dato, appunto, dalle sagome femminili di colore arancione esposte nei punti sensibili, così estendendo e consolidando una idea progettuale già realizzata lo scorso anno dalle donne del club di Lamezia Terme. Tutte le rappresentanti dei Club intervenute alla conferenza di presentazione del progetto – le presidenti dei club di Lamezia Terme Lucia Greco, di Catanzaro Cristina Segura Garcia, di Soverato Olga Saraco, Rosita Paradiso di Cosenza, Maria Antonietta Orlando in rappresentanza della presidente di Palmi e Giulia Arcuri in rappresentanza di Reggio Calabria – hanno sottolineato l’importanza del lavoro comune su tutto il territorio regionale, pur nella consapevolezza delle differenze delle condizioni locali, ed hanno segnalato la necessità di considerare la necessità di integrare i sistemi di protezione e di tutela contro la violenza con azioni di promozione dell’autonomia personale ed economica delle donne vittime di violenza. La consigliera di parità Stumpo ha espresso apprezzamento per l’importante iniziativa, che mette insieme e in rete i club calabresi in un progetto comune di contrasto alla violenza contro le donne, evidenziando inoltre il lavoro portato avanti dalla Regione contro la violenza di genere. «La Regione ha fatta tanto – ha evidenziato Stumpo – ora la proposta di legge da poco presentata avvia una fase importante di discussione, rispetto alla quale occorre assicurare un attento ascolto del mondo dell’associazionismo, con cui ho già avviato un proficuo lavoro». Il vicepresidente della Giunta regionale, Antonio Viscomi, nel uso intervento ha evidenziato alcuni punti di interesse. In primo luogo, il fatto che la questione della violenza contro le donne non è soltanto una questione di relazioni individuali perverse e malate ma chiama in causa e mette in discussione i modelli di convivenza, i valori collettivi e in fondo i livelli di civiltà raggiunti da un società. Proprio per questo nessuno, uomo o donna che sia, può sentirsi estraneo alla questione. In secondo luogo, occorre passare dalla rete tra soggetti ad una più forte alleanza educativa che riscopra la centralità della persona umana, del suo rispetto e della sua dignità, come elemento costitutivo dei percorsi educativi, degli orientamenti operativi e delle stesse politiche pubbliche. In terzo luogo, Vicepresidente ha invitato a riscoprire e condividere le storie delle donne calabresi – storie di impegno e di fatica, di generosità e di dedizione, di tenacia e volontà combattiva – contribuendo così al recupero di una memoria collettiva ed al rafforzamento della comune identità regionale. Per tutti questi motivi, il Vicepresidente ha proposto di rendere permanente in Cittadella la presenza di una delle sagome femminili di coloro arancione, «perché sia sempre memoria viva e consapevole che la violenza contro le donne è una ferita inferta alle radici profonde di ogni possibile convivenza civile».

 

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