RENDE (CS) – «L’evidente poco sviluppato trasporto su bici nel territorio rendese ci ha portato a rivolgerci e confrontarci con gli amici della Fiab Cosenza Ciclabile, esperti dell’argomento e del territorio, ai quali abbiamo chiesto quali potrebbero essere delle prime, semplici, linee di intervento per migliorare il trasporto su due ruote nel comune nell’ambito del P.U.T. (piano urbano del traffico) obbligatorio per comuni al di dei sopra dei trentamila abitanti. Sempre per dare la nostra cooperazione suggerendo dei miglioramenti per il nostro territorio anche nell’ambito della mobilità sostenibile». E’ quanto dichiara Carlo Rinaldo, portavoce del comitato di cittadini “Comunità in partecipazione diretta”.
«Il recente progetto europeo del SASUS finanziato che prevede sostanzialmente una serie di Hub sul territorio dell’aerea urbana rischia di avere ricaduta quasi nulla senza interventi preliminari che incentivino e facilitino l’uso delle bici», prosegue Rinaldo che poi cita i suggerimenti della Fiab.:
«L’art. 36 del C.d.S. oggi impone a tali comuni di redigere un PUT entro maggio 2019, nell’ambito progettuale vanno tutelate nell’ordine le esigenze dei pedoni, va intensificato il trasporto pubblico, va redatto un severo piano sosta al fine di disincentivare il trasporto veicolare privato. Anche da sondaggi fatti nel nostro territorio – si legge quindi – è risultato che una cospicua percentuale di elettori auspicano una politica sui trasporti che incentivi e renda sicuro l’uso della bici. Fatte queste necessarie premesse, andiamo agli strumenti che fino ad oggi si sono dimostrati vincenti nelle politiche di mobilità sostenibile nella maggior parte delle città Europee e nel centro-nord del nostro paese».
Queste quindi le proposte:
«Introduzione delle zone 30, limite di trenta KM/h nelle vie ad alta intensità di traffico ( zona pensiline Unical, Via Marconi, Via Volta, Via Kennedy, Viale della Resistenza) e in particolari modo zone limitrofe alle Scuole; Introduzione senso unico eccetto bici su alcune strade trasversali di collegamento est ovest tra le grandi arterie.; Investire su una capillare segnaletica orizzontale (attraversamenti ciclopedonali).; Ripristinare le strade ciclabili esistenti, ancor oggi ben delimitate da spartitraffico (es. SS19 in corrispondenza dei campi di tennis).; Ciclopolitana tra Università e stazione di Castiglione e Università e s. Fili, utilizzando il vecchio residuato della ferrovia per Paola.