Rende, spunti e riflessioni nell’incontro sul decreto Cirinnà

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RENDE (CS) – “È stato un momento di confronto aperto e partecipato in cui Rende si è dimostrata ancora una volta come città solidale, democratica, pluralista.”: così Marina Pasqua a margine dell’incontro svoltosi martedì scorso sul Ddl Cirinnà al Museo del Presente.
“Siamo convinti che appuntamenti come questo siamo necessari spazi di confronto per tutti, producendo ricchezza per l’intera comunità attraverso l’esercizio della non discriminazione” ha proseguito l’assessora alle pari opportunità.
>> Le avvocate Maria Stella Ciarletta e Rosa Masi hanno approfondito i profili giuridici della proposta di legge sulle unioni civili e sottolineato come appaia oggi necessario e urgente regolamentare il diritto alla vita familiare e la tutela delle coppie seguendo la sentenza del 2010 della Corte Costituzionale che definisce l’unione civile come formazione sociale.image (1)
“È tempo che la politica intervenga: è una questione di diritti civili” ha detto la consigliera regionale di parità. “Il vuoto legislativo ha costretto le Corti ad intervenire sempre secondo il principio di non discriminazione -ha dichiarato la Masi, presidente del Cpo dell’ordine degli avvocati di Cosenza-. Sulle adozioni c’è una specifica volontà di non fare passi avanti. Dobbiamo educare ed educarci perché su unioni civili non c’è da dissentire, ma riconoscere l’identità sociale.”.
Roberto Sottile, coordinatore del tavolo sui beni culturali promosso dal Laboratorio civico, dopo un excursus storico sulle leggi razziali, ha palesato la necessità di: “cambiare approccio, non è più possibile discriminare, non si può più aspettare. È tempo di attuare la legge.”. La presidente della sezione provinciale Arcigay Lavinia Durantini, lanciando l’allarme per il dilagare di una informazione settaria, ha asserito:”bisogna riportare la discussione alla realtà, lavorare sull’inclusione e il rispetto dando legittimità a qualcosa che già esiste.”.
“Rende è ancora isola felice dei diritti -ha affermato Federico Cerminara che nel 2006 era nel comitato pari opportunità del comune- e l’incontro di oggi ne è la conferma. Oltre le leggi, la cultura ha un ruolo fondamentale nello scardinare i valori. Il dibattito si faccia sui contenuti senza parcellizzare le istanze. Le unioni civili non istituiscono nulla di nuovo: senza Cirinnà le coppie omosessuali non sparirebbero.”.

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