Sanità, il sindaco di Cariati scrive ai commissari Scura e Urbani

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CARIATI (CS) – La sindaca di Cariati, Filomena Greco, ha scritto una lettera ai commissari per la Sanità Massimo Scura e Andrea Urbani per chiedere un incontro nel quale si possa discutere delle gravi carenze di servizi sanitari che sussistono sul territorio.

«Come di certo saprete – si legge nella missiva – , i cittadini del comune che amministro e quelli dei paesi circostanti vivono ormai da anni in una situazione di forte disagio, causata dalla carenza di molti servizi essenziali. Primo fra tutti, quello sanitario».

«Da quando anni fa è stato dismesso l’Ospedale ‘V. Cosentino’ di Cariati – continua  il Primo Cittadino – , che serviva un territorio vasto, abitato da migliaia di persone, istituzioni e politica si sono affannate a ipotizzare soluzioni e promesse. Tutte puntualmente disattese. Credo – aggiunge –  sia arrivato il momento di rispondere in maniera responsabile alle necessità sanitarie del nostro territorio. Per questo, dopo essermi rivolta senza avere alcun esito sia al direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Raffaele Mauro, nonché al presidente della Regione Calabria, l’onorevole Mario Oliverio, mi rivolgo a voi».

L’urgenza, spiega la sindaca, è quella di non perdere il finanziamento da 9 milioni di euro, stanziati più di un anno fa per un progetto, la Casa della Salute, che non è mai partito: se quei soldi tornassero indietro, la popolazione e il territorio subirebbero «l’ennesimo ed irreparabile danno».

E poi, fa notare Greco, come se non bastasse, nelle strutture attualmente attive «esisterebbe una situazione di enorme degrado», riguardo alla quale è stato già chiesto un sopralluogo congiunto al direttore generale dell’Asp e al direttore sanitario del distretto.

Chiede, quindi, ai commissari di individuare insieme “concrete soluzioni” e invita Scura e Urbani a raggiungere Cariati.

«Sono certa – conclude Greco – che accoglierete favorevolmente il mio invito perché a voi tanto quanto a me sta a cuore la possibilità di garantire a tutti il diritto fondamentale alla salute».

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