COSENZA – Il Sindaco Franz Caruso ha partecipato questa mattina alla trasmissione “24 mattino” di Radio 24- Il Sole 24 ore, condotta in studio da Simone Spetia. Il programma del mattino di Radio 24 ha aperto un focus sul caso della giornalista vicentina Sara Pinna che ha avuto una fortissima eco mediatica scaturita dopo la sua non felice battuta, in diretta tv, nel dopo partita di Cosenza-Vicenza, ma ha poi spaziato in altre direzioni : dal fatto che la Calabria sia detentrice del triste primato della più forte emigrazione di giovani degli ultimi anni, anche se più di recente sempre meno giovani si spostano dal Sud verso Nord in relazione ad un costo della vita che al Nord diventa sempre più alto, fino a toccare i temi del PNRR e del reclutamento delle competenze che servono per far partire i progetti e gli investimenti. A proposito del caso di Sara Pinna, alla domanda del conduttore di “24 mattino”, Franz Caruso ha risposto che “purtroppo, a distanza di tanti anni, ritorna il problema della discriminazione rispetto alle donne e agli uomini del Sud e dispiace che sorga in un momento in cui tutti i popoli, soprattutto quelli europei, dovrebbero essere uniti, in un momento così grave, per contrastare una guerra che abbiamo alle nostre porte, peraltro dopo una pandemia che sembrava ci avesse unito molto di più”.
Sollecitato dalle domande del conduttore Simone Spetia sulla fuga dalla Calabria dei giovani per cercare fortuna altrove, il Sindaco di Cosenza ha tenuto a precisare che “non è soltanto un’emigrazione lavorativa. Ci sono tante ragioni – ha aggiunto Franz Caruso – che inducono i nostri giovani ad allontanarsi dalla Calabria, sia di studio che sociali. L’emigrazione – ha detto ancora Franz Caruso ai microfoni di Radio 24- è stata sempre una caratteristica della Calabria, dal dopoguerra ad oggi, Però oggi si registra un’inversione di tendenza perché c’è sempre di più la voglia di rimanere nei nostri territori e di rimanere in Calabria, in quanto si stanno creando delle condizioni, purtroppo frenate dalla pandemia, per cui si ha più fiducia nella crescita economica e, quindi, anche lavorativa nelle nostre città”. E sul PNRR: “non è un caso che il PNRR ha destinato il 40% delle risorse al Sud perché si è presa contezza che il Paese, intanto cresce, se cresce tutto quanto insieme. Se cresce una parte, sarà sempre una crescita monca”. Il Sindaco Franz Caruso ha diviso la ribalta di Radio 24 con un altro ospite, il Presidente del Forum della Pubblica Amministrazione, Carlo Mochi Sismondi. A questo proposito, quando si è poi parlato della lentezza della crescita professionale nella pubblica amministrazione e del reclutamento delle persone che servono ai Comuni per far partire il PNRR, il Sindaco Franz Caruso ha riconosciuto la presenza del problema, ma non lo ha circoscritto al solo meridione. “C’è stato anche un provvedimento del governo – ha precisato il Sindaco – che ha messo a disposizione, per la presentazione dei progetti per il PNRR, un capitale umano importante e che però non si riesce ancora a reperire perché bisogna portare avanti le procedure per poter assumere nella maniera più rapida e veloce, rispetto alle procedure concorsuali ordinarie. Il governo si è reso conto – ha aggiunto Franz Caruso – che la realtà al Sud è molto più grave che al Nord, perché la gran parte dei comuni del Meridione se non sono in dissesto – ed io governo una città capoluogo di provincia, in dissesto – sono quanto meno in predissesto. La difficoltà a gestire progetti complessi come quelli del PNRR – ha detto ancora il primo cittadino di Cosenza dai microfoni di Radio 24 – è dovuta anche alla esiguità della nostra pianta organica, attualmente ridotta a 200 dipendenti, di cui solo 100 assegnati alla Polizia municipale, e con altre 60 unità che, tra fine giugno e fine luglio, andranno in pensione. Il risultato è che una città capoluogo di provincia, con meno di 70 mila abitanti, viene governata con 140 dipendenti e non si tengono concorsi da più di 25 anni. Se poi si considera che al Comune sono stati affidati 4 giovani molto bravi e preparati sui quali, però, ricadono tutte le linee del PNRR, ci si renderà conto delle difficoltà che si incontrano”.