RENDE (CS) – Il Consiglio degli Studenti dell’Unical, viste le numerose istanze promosse da diverse associazioni studentesche e da tantissimi studenti dell’Ateneo di Arcavacata, in merito allo sciopero annunciato da buona parte del personale docente per la prossima sessione d’esame, scrive agli organi di governo dell’Università della Calabria per portare alla loro attenzione le crescenti preoccupazioni che stanno montando nel corpo studentesco del Campus di Arcavacata. «Il quadro della vicenda è incerto e poco chiaro – si legge nella nota dell’Organo di rappresentanza studentesco presieduto dal consigliere d’amministrazione Domenico Tulino -. A pochi giorni dall’inizio della sessione di Settembre, infatti, non si conosco ancora le modalità e la portata di tale sciopero che – afferma nella nota il presidente Tulino – impatterà inevitabilmente e significativamente sulla carriera universitaria di tutti quegli studenti che dovranno sostenere esami in questa sessione». Tulino ricorda che «nelle disposizioni dello sciopero è stato stabilito che dopo il 14esimo giorno di astensione dalla sessione d’esami da parte di un docente, sarà previsto l’inserimento di un appello di recupero straordinario. Quello che ci preme – continua Tulino – è far conoscere sin da subito agli studenti le date di esami e le eventuali relative date di recupero. Pensiamo sia necessario, inoltre, ampliare la sessione di settembre per consentire ai ragazzi che devono sostenere l’ultimo esame di potersi laureare nei mesi successivi. Riteniamo quindi necessaria una tempestiva presa di posizione a riguardo, coinvolgendo i vari Direttori di Dipartimento e rivedere eventualmente i vari calendari didattici estendendo la sessione di settembre fino ad ottobre con le relative scadenze per le sedute di laurea dei prossimi mesi. Crediamo che una buona Università debba fare di tutto per mettere gli studenti nelle condizioni di poter organizzare al meglio il proprio percorso di studi ed evitare loro ogni qualsivoglia ostacolo al raggiungimento del titolo accademico. Siamo rispettosi delle idee e delle ragioni che hanno spinto parte del corpo docente ad aderire a tale protesta, ma ci auguriamo che non siano gli studenti ancora una volta a doverne pagare le spese».
«Chiediamo, pertanto – concluede la nota – la convocazione di una seduta straordinaria del Senato Accademico che abbia come scopo quello di definire i processi tesi a governare questa complessa vicenda e pervenire così alle necessarie modifiche dei calendari accademici dei vari dipartimenti».