Sgarbi a Cosenza: “Il tesoro di Alarico non esiste, è solo un mito, ma fa bene Occhiuto a non arrendersi”

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Cosenza ( Cs) – Ha continuato a portare avanti la sua teoria Vittorio Sgarbi, quella cioè che il tesoro di Alarico “fondamentalmente non esiste”. E lo ha fatto come un fiume in piena, sostenendo la tesi, secondo cui, la presenza del tesoro del Re dei Goti, “altro non è che un mito, una vera e propria leggenda”. Secondo il critico d’arte ferrarese, “è un sano pensiero, effetto di una riuscitissima visione. Mario Occhiuto, di nome e di fatto,  ( il pubblico scoppia in una risata fragorosa) è stato in grado di creare un effetto che determina fantasia allo stato puro. Lo definirei – ha proseguito – il miracolo di Alarico, un sogno che si concretizza nella mitizzazione della realtà”. Vittorio Sgarbi stamane a Cosenza, in un affollatissimo Salone degli Specchi della Provincia, ha preso parte al convegno “Il cammino di Alarico. Un tesoro, una risorsa storica, una grande opportunità di sviluppo turistico e culturale” e ha conquistato i presenti ( la sala era troppo piccola per contenere così tanta gente) con la sua ironia e la sua pittoresca e nota visione del mondo e della storia in genere. “Non credevo – ha detto spiritosamente –  che la mia visita nella città dei Bruzi provocasse così tanto clamore da indurre 17 consiglieri a firmare le dimissioni e sancire la fine anticipata della sindacatura di Mario Occhiuto. Ma questi “signorotti”, non hanno capito, che gli hanno quasi fatto un favore, perché queste sono state le primarie di Occhiuto, che d’ora in avanti avrà più tempo per fare campagna elettorale e screditare il gruppo di traditori, rivoluzionari e pugnalatori”.

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Per Sgarbi Occhiuto è il degno discendente di Goebbels, “ma ti consiglio – rivolto all’ex primo cittadino di Cosenza-  di fare in maniera tale che il tesoro non venga mai trovato. Sapete che fine farebbero i reperti se venissero rinvenuti? Diretti a Catanzaro e una schiera di magistrati ( inveisce anche contro una parte di essi, osannando prima l’ex sindaco Mancini e poi Misasi ndr) e sovrintendenti  arriverebbero in città con la pretesa di dirigere e formalizzare le operazioni secondo legge. Ragione per cui – ha stuzzicato- se trovate qualcosa, buttatelo nuovamente nel fiume. Fate in modo che questo sogno e questa ricerca possano sempre proseguire”.  E se da una parte  ha promosso Occhiuto, definendolo astuto e assennato, per la questione relativa alla continua esplorazione e alla conseguente creazione di un vero e proprio fenomeno che ruota attorno alla figura del re visigoto, su due punti non si è trovato d’accordo: il primo è la posizione del  Museo di Alarico, che dovrebbe sorgere al posto dell’Hotel Jolly, definito dal professore “un vero cesso di museo e se potessi decidere, respingerei all’istante la richiesta”. La seconda questione, più personale,  che ha trovato Sgarbi profondamente in disaccordo porta il nome di Paolo Grassino, il maestro di Torino, al quale è stata incaricata la realizzazione di un’opera dedicata ad Alarico. “Grassino non deve realizzare quell’opera, è una <<capra>>”.  E’ stato l’unico, su quattromila invitati ad avere rifiutato l’invito alla mia Biennale, quantomeno che sia una donazione alla città e non spendete soldi. Ovviamente, se proprio non potete farne a meno, collocatelo in periferia o realizzasse la sua opera a Catanzaro!”, e  anche qui, gli applausi non si sono fatti attendere . Sulla questione, poi, relativa ad un presunto acquisto di una casa nel centro storico della città di Cosenza, è stato categorico “io non compro case, ma solo opere d’arte. Non saprei cosa farmene di un’abitazione qui a Cosenza” – ha chiarito sarcasticamente-.  La giornata di oggi è stata anche l’occasione per la presentazione del film del regista Massimo Scaglione “Alarico il re di tutti, Cosenza 410” le cui scene saranno interamente girate nella capoluogo bruzio, tra la Villa Vecchia, Corso Telesio e Via Popilia. Tra i protagonisti del film di Scaglione, anche Maurizio Bonetti ( molti lo ricorderanno tra gli attori di Squadra Antimafia e Distretto di Polizia) presente al convegno di stamane. Le riprese del film dovrebbero partire a breve, questa la speranza del regista,  intanto Sgarbi ne ha apprezzato l’idea, “perché siamo in presenza di una realtà che passa attraverso il grande schermo, un po’ come lo è stato per quei capolavori cinematografici ( cita Ben –Hur e Romeo e Giulietta), dove il film ci fa abitare il sogno, ma per me, – ha ribadito- il tesoro, quello materiale, puramente archeologico, non esiste. E’ solo illusione, delirio leggenda, favola, è appunto un mito e, tale deve rimanere”.

 

Raffaella Aquino

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