Social Media Marketing Day, esperienze e influenze social si incontrano a Milano

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MILANO – Per riflettere e mettere ordine nel selvaggio ma ultramoderno mondo del social media marketing, a Milano, nella sede de “Il Sole 24 ORE”, si tenuto ieri un evento di caratura nazionale per professionisti e operatori del settore, comunicatori, giornalisti e semplici appassionati. E’ il Social Media Marketing Day che anche quest’anno si è rinnovato e arricchito fedelmente al suo tradizionale format: 16 speaker autorevoli ed esperti, per raccontare le loro esperienze e attività nel mondo del 2.0, altrettante lezioni in seduta plenaria, otto ore di interventi (anche in diretta streaming), un migliaio di uditori iscritti, di cui circa trecento giornalisti accreditati, giunti da tutta Italia.20160622_120407

Si parte con i social e digital communication trends 2016. Andrea Albanese, social media manager e organizzatore dell’evento, illustra le ultime tendenze del mondo digital: ci si connette sempre di più e sempre più spesso da device mobile, questo rende l’interazione più passiva. La creatività è a rischio ma le nuove professioni digital, per le quali è richiesta una sempre maggior professionalità e competenza arginano i rischi. Si scaricano sempre meno app, si cerca poco su google (gli utenti sanno già dove cercare), lo storytelling è a rischio (ma resiste per la promozione culturale), fra i social network twitter sembra in flessione, è a un bivio, rimasta fuori dai giochi dei grandi colossi, o forse no?

Indiscutibile invece la forza di Facebook: «Facebook è sempre più un grande magazzino virtuale – spiega Albanese – e noi siamo i clienti, le pagine sono i negozi». I social network trovano sempre nuove strade per affermare la loro forza nel mondo della comunicazione e dell’economia. E così se Facebook rimane sempre un punto di riferimento per la pubblicità e il marketing, ecco che Pinterest si afferma negli USA come ottima guida per l’e-commerce e i processi d’acquisto, Linkedin è il più apprezzato canale social per fare business, mentre Twitter si riscopre ottimo strumento di customer service.

20160622_093357E il giornalismo, anzi il brand giornalismo? Inutile dire che l’influenza dei social hanno travolto come un fume in piena anche il mondo dell’informazione e dell’editoria. Agenzie di informazione e testate – dall’Ansa a “Il Sole 24 ORE” – sono ormai da tempo sbarcate sui social e i canali digital per loro non hanno più segreti. I lettori si affezionano ai canali social dei giornali: pagine Facebook, profili Twitter, Instagram e Google plus, la notizia sui canali social è ancora più immediata ed emotivamente rilevante. Ma Luigi Contu, direttore dell’Ansa, ammette: «Il giornalismo è conoscenza, il giornalista dev’essere un archivio umano. Non c’è social che possa dirci questo». E poi ancora i social media per le relazioni internazionali e diplomatiche, per la comunicazione associazionistica e di rappresentanza, per la promozione delle attività culturali e artistiche di musei e biblioteche.20160622_193251

Considerazioni e riflessioni, domande che trovano risposte e aprono a nuovi interrogativi e spunti creativi. Il Social Media Marketing Day è stato tutto questo e non solo. L’appuntamento è ora per il prossimo anno ma senza dimenticare che il nostro brand, la nostra influenza, sono il nostro potere ma che «i social sono una figata, ma stringersi la mano lo è di più».

Andreina Morrone

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