BRUXELLES – Oltre un miliardo di euro di fondi europei per finanziare le infrastrutture di trasporto su tutto il territorio comunitario. E’ questo l’ammontare totale di un nuovo bando a valere sul programma europeo Meccanismo per collegare l’Europa (CEF) con due scadenze previste per la presentazione delle domande, il14 luglio 2017 ed il 30 novembre 2017. «La programmazione comunitaria per lo sviluppo delle reti transeuropee nei settori dei trasporti, dell’energia e della telecomunicazione (CEF) – dichiara l’europarlamentare calabrese Laura Ferrara – offre una notevole opportunità di colmare le enormi lacune presenti sul territorio regionale. Gli obiettivi di questo bando sono molteplici: realizzare i collegamenti mancanti, eliminare le strozzature, migliorare l’interoperabilità ferroviaria ed, in generale, ottimizzare l’interconnessione dei vari modi di trasporto. La Regione Calabria, attraverso i suoi Dipartimenti ed il suo numeroso personale – continua la parlamentare penta stellata – ha, quindi, l’onere di provare ad intercettare parte di tali fondi, al fine di recuperare al più presto il gap infrastrutturale che penalizza il nostro territorio». La grande fetta dei finanziamenti previsti dal bando (oltre 500 milioni) sarà destinata allo sviluppo della rete europea dei trasporti TEN-T e dei suoi nove “corridoi” che, nell’insieme, costituiranno l’asse portante dei trasporti nel mercato unico europeo. Altresì sarà finanziato il passaggio a nuovi sistemi di trasporto che utilizzino tecnologie innovative, a basse emissioni di carbonio e ad alta efficienza energetica.
«La Calabria, nello specifico, – conclude la Ferrara – è attraversata dal c.d. corridoio scandinavo-mediterraneo della rete TEN-T, il cui tratto ferroviario compreso tra Napoli e Reggio Calabria andrebbe profondamente rinnovato. Attraverso l’opportunità concessa dal programma europeo CEF, l’amministrazione regionale calabrese potrebbe farsi promotrice di progetti di adeguamento del tracciato ferroviario inerente al suddetto corridoio europeo. Si darebbe così un contributo sostanziale alla politiche di coesione che l’UE persegue attraverso i fondi europei e non si lascerebbe sempre ad altre regioni/stati il primato nella capacità di intercettare i finanziamenti europei».