CATANZARO – «Favola a lieto fine per il piccolo Cisse: il bimbo della Costa D’Avorio di 5 anni, sbarcato da solo al porto di Corigliano il 15 luglio scorso, domani finalmente riabbraccerà il suo papà, rintracciato in Francia.
Come si ricorderà, il bimbo ivoriano, era sbarcato da solo dopo che la mamma, fermata sulla spiaggia dagli scafisti, era stata rinchiusa in un campo lager perché non aveva i soldi per pagare il viaggio. Cisse era riuscito a salire comunque su un barcone diretto in Italia, grazie alla mamma che di nascosto e con un gesto disperato e coraggioso, lo aveva affidato, piangendo e pregando, ad un ivoriano, suo compagno di viaggio, con la speranza che potesse arrivare nel nostro Paese e ritrovare il suo papà».
E’ quanto afferma, in una nota dell’Ufficio stampa della Giunta, il leader del Movimento Diritti Civili e delegato della Regione per la tutela e la promozione dei diritti umani, Franco Corbelli, che aveva, subito dopo lo sbarco di questo bambino, reso noto (il 16 luglio scorso per la prima volta) il fatto e promosso un’ininterrotta mobilitazione mediatica e istituzionale, in collaborazione con Il Garante dell’Infanzia della Calabria, Antonio Marziale, il suo delegato, Maurizio Alfano, l’assessore alle Politiche Sociali del comune di Corigliano, Marisa Chiurco, e il responsabile della Regione per l’Immigrazione, Giovanni Manoccio.
Corbelli da quel giorno ha quotidianamente seguito il caso del piccolo Cisse, in continuo contatto con l’Ong che aveva avuto in consegna il bambino e con l’ispettore di Polizia che da allora (dal 15 luglio) lo ha preso in affido provvisorio. Il leader di Diritti Civili, felice e commosso per questo (quasi) insperato, difficile e bellissimo risultato, ringrazia quanti «hanno contribuito a scrivere, insieme a lui, questa importante e significativa pagina di solidarietà, di accoglienza e di umanità che fa onore non solo alla nostra Calabria ma all’intero Paese.»