COSENZA – L’emergenza idrica della città di Cosenza è stata al centro di una riunione operativa della Sorical. Alla riunione, presieduta dal commissario liquidatore Luigi Incarnato, hanno preso parte Serena Collorafi, capo compartimento dell’Area nord della Sorical, Dino Costanzo, responsabile di zona e Carmela Scalzo, responsabile clienti Area Nord. Nel corso della riunione, è scritto in una nota, «sono stati analizzati i flussi idropotabili della società che sono in linea con quelli stagionali e i rapporti commerciali con il Comune; ammontano a 4,5 milioni i crediti vantati ad oggi per una fornitura media annua di circa 10 milioni di metri cubi. La riunione è stata convocata dopo diversi tavoli tra i tecnici della società e del Comune per trovare la migliore soluzione, vista la complessità della rete, alla gestione idrica della città ed evitare disagi ai cittadini». Dai dati esposti, Sorical, attraverso l’acquedotto Abatemerco e l’acquedotto del Bufalo, prosegue la nota, «attualmente consegna ai serbatoi della città circa 300 litri di acqua al secondo; a questa portata vanno aggiunti i circa 200/250 litri al secondo degli Acquedotti Merone, Timpafusa, Zumpo e Mucone, tutte fonti comunali, che pongono la città nelle condizioni di avere una dotazione idrica di 654 litri per abitante, più del doppio rispetto alla media europea. è del tutto evidente – secondo la Sorical – che persiste il problema dell’inefficienza della rete idrica comunale nonostante gli investimenti fatti negli ultimi anni. Perdite e allacci abusivi rappresentano i nodi gestionali del sistema idrico calabrese e per tale ragione, Sorical, nello spirito di collaborazione già instaurato, promuoverà nei prossimi giorni un ulteriore incontro con l’amministrazione comunale di Cosenza per mettere in campo un progetto di efficientamento ed ottimizzazione del sistema, con l’obiettivo di ridurre i consumi di acqua potabile ed evitare. Contestualmente – conclude la nota – la società ha riavviato gli investimenti sulla rete di grande adduzione dopo lo stallo di circa 6 anni causato della crisi societaria. Piano che sarà illustrato nelle prossime settimane».