Strisce bianche e verde vegetale in mare: il ‘marine litter’ spiegato dal commissario Arpacal

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Le strisce di materiale bianco e verde vegetale flottante in mare (marine litter)

di Emilio Errigo

Per un uomo o donna di mare, amici dei laghi e dei fiumi, coloro che vivono e navigano le acque dei mari, dei laghi e dei fiumi, non è un evento insolito imbattersi in lunghe e non gradevoli strisce di materiale vegetale, rifiuti di ogni genere, consistenza e forma, generalmente flottanti alla deriva. Il fenomeno molto consueto prende il nome convenzionale di “Marine Litter”. Tali eventi seguono La Rosa dei Venti, significando come il moto originato dal flusso e direzione dei venti cardinali dei quattro quadranti circolari, Nord-Est, Est-Sud, Sud-Ovest e Ovest-Nord, ogni quadrante pari a 90 gradi, fino a completare l’angolo giro, pari a 360 gradi. I venti di Tramontana, (provenienti da nord, di Levante, (provenienti da est), di Ostro-Mezzogiorno, (provenienti da sud), di Ponente, (provenienti da ovest), notoriamente indicati nella Rosa dei Venti, generano il moto e la direzione, verso cui flottano i materiali vegetali (marine litter) galleggianti, fino a giungere nelle spiagge, cale, darsene, porti, insenature, baie, golfi e lungo le sponde/rive di fiumi e laghi.

In linea generale, le storie di naviganti e pescatori ci insegnano che non c’è di che preoccuparsi se tali micro vegetali flottanti creano strisce visibili ad occhio nudo o con l’ausilio di strumenti ottici diurni e visori notturni; quello che è da ritenere preoccupante sono i tronchi e rami di alberi a medio e alto fusto, veicolati dalle acque dei fiumi in piena, a causa delle persistenti ed abbondanti piogge. Il navigante professionale e sportivo c.d. da diporto, sa di dover prestare molta attenzione nel corso della navigazione, limitando ove possibile, di intraprendere la navigazione (se non commerciale), navigando sotto costa e in prossimità di aste fluviali navigabili, torrenti e fiumare, in ragione del fatto che non è un raro evento imbattersi o andare a “sbattere” con la propria imbarcazione o natante da diporto, contro tali rami e tronchi d’albero semi sommersi dalle acque chiamati, ” corpi acquei semi sommersi”, galleggianti o flottanti che dir si voglia.

Durante la stagione estiva, i “Marine Litter”, sono visibili vicino alle foci dei fiumi e a breve distanza dalla costa. I colori di tali strisce di materiale flottante varia per natura e consistenza, a seconda della propria fonte di produzione. Se sono il risultato di un mix di materiale legnoso, erboso e fogliame, la striscia è colore marrone-verdastro, mentre se sono formati da alghe in filamenti come quelli della posidonia, assumono una colorazione marroncino chiaro.

Altra cosa, purtroppo, sono le lunghe o brevi strisce, originate dai criminali ambientali etichettati dall’annuale e dettagliato Rapporto Ecomafie di Legambiente come eco-mafiosi o eco-criminali. Non mancano ogni anno migliaia e migliaia di reati denunciati dal personale delle Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione dell’Ambiente, dagli uomini e donne delle Polizie Locali e Provinciali, dalle Guardie Ambientali Volontarie, dagli appartenenti al Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, dalle singole Forze di Polizia, Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza, alle competenti Procure della Repubblica, presso i Tribunali, così come non sono rari gli arresti dei responsabili di eco-reati, condannati con pene severe. L’impegno da parte delle Istituzioni, del Volontariato e Pubbliche Autorità Regionali, non manca ed è sempre più costante, consistente, incessante e rilevante, in termini di risorse strumentali, ore e giornate di lavoro.

Le tecniche e i metodi di previsione, prevenzione e contrasto, sono avanzati: personale e automezzi non “sponsorizzati”, uso di droni per il monitoraggio aereo del territorio, dei corsi d’acqua superficiali e marini destinati alla balneazione, l’impiego di ROV, sofisticati droni sottomarini per l’esplorazione subacquea delle acque dei fondali marittimi, fluviali e lacuali. L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Regione Calabria sta affrontando con molta determinazione, cooperando con le Forze di Polizia e la Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, lo sversamento abusivo e illegale delle acque re-flue (prelevate dalle civili abitazioni, attività produttive e imprese commerciali di ogni genere non ancora collettate alla rete fognaria del proprio Comune) da parte di auto spurghi che illegalmente (e per massimizzare i profitti), continuano a sversare abusivamente i reflui urbani e industriali, nelle acque superficiali, oppure bypassano illecitamente i depuratori con conseguenti gravi danni ambientali, scaturenti dal non corretto processo di trattamento e depurazione delle acque reflue urbane e industriali.

Questa stagione estiva già vede impegnati lungo il territorio e le acque costiere delle cinque province della Regione Calabria, uomini, donne e mezzi di ARPACAL, al fine di prevenire e mitigare i rischi di illeciti ambientali in danno della salute pubblica in generale e dell’ambiente acqueo marino in particolare. Squadre operative dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, in attuazione delle emesse Ordinanze e Direttive Operative impartite dal Presidente della Regione Calabria, On. Roberto Occhiuto, composte da Operatori Tecnici, Rilevatori parametrici ambientali, Analisti, Fisici, Chimici, Biologi, Ingegneri ambientali, sono e saranno impegnate tutti i giorni e le ore della settimana, con turni di pronta reperibilità e disponibilità operativa, allo scopo di assicurare un ambiente più salubre e acque marine balneabili ai cittadini e turisti presenti sulle spiagge e sul territorio della nostra regione per proteggerla e preservarla da persone malavitose senza scrupoli e privi di dignità personale. Giornalmente l’Assessore all’Ambiente Prof. Marcello Minenna, s’impegna insieme al Commissario Straordinario Arpacal e al Direttore Generale del Dipartimento Territorio e Tutela del Territorio, Ing. Salvatore Siviglia, per coordinare quanti a diverso titolo operano a difesa e protezione dell’ambiente terrestre e marittimo, cooperando senza alcuna riserva e con totale disponibilità per il bene della biodiversità, delle coste e delle acque tutte della Calabria.

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