Tornerà a nuova vita l’opera “C’est la vie” nel Parco della Biodiversità Mediterranea

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CATANZARO – Sarà riparata in tempi brevi l’opera “C’est la vie” dell’artista malese H.H.Lim, uno dei capolavori di arte contemporanea installati all’interno del Parco della Biodiversità Mediterranea e danneggiato nei giorni scorsi. Il cuore della prestigiosa struttura dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro è stato nuovamente colpito da ignobili atti vandalici, e questo a pochi giorni dall’incendio che ha interessato l’area dedicata ai bambini e che ospitava la pista delle macchinine. L’opera sarà restituita alla comunità nella sua integrità grazie all’intervento di restauro che sarà finanziato dalla Fondazione Guglielmo e dallo stesso H.H. Lim. L’artista ha realizzato “C’est la vie” nel 2015, nell’ambito del progetto nazionale “L’albero della Cuccagna. Nutrimenti dell’arte” curato da Achille Bonito Oliva e pensata appositamente per il museo Marca di Catanzaro. E’ quanto emerso dall’incontro che si è tenuto questa mattina tra il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, e Rocco Guglielmo, direttore artistico del Museo Marca, nonché presidente dell’omonima Fondazione. Il presidente Bruno ha voluto ringraziare immediatamente Guglielmo, che inoltrerà l’apprezzamento per il generoso intervento anche l’artista malese, dopo averne condiviso la preoccupazione e lo sdegno esternati dal direttore del Marca anche sulla stampa. Gli sforzi dell’Amministrazione provinciale che con enormi sacrifici economici e organizzativi, rientrando la gestione del Parco tra le funzioni residuali che l’Ente garantisce a seguito della legge di riforma Delrio, sembrano essere vanificati. Lo spirito distruttivo di chi continua ad avventarsi sulle opere d’arte, sui giochi, sul Castello, sulle panchine, sulle staccionate, su ogni angolo della struttura, rubando e devastando con una cattiveria inaudita e ingiustificata, indigna e spaventa. «Abbiamo bisogno- afferma Bruno-  dell’aiuto di tutti per un costante monitoraggio all’interno dell’area al fine di garantire la fruibilità, senza compromettere la sicurezza di ogni singola componente dell’imponente struttura: non abbiamo le risorse per riparare quello che viene danneggiato con atti di inciviltà rivolti dai singoli a tutta la collettività.  Serve una “vigilanza civica”. Rivolgo, quindi, l’ennesimo e accorato appello alla collaborazione nella tutela del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale, delle strutture sportive e ludiche, delle opere d’arte presenti che fanno del Parco della Biodiversità una opera pubblica invidiata da tutti. Da soli non ce la possiamo fare».

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