RENDE (CS) – Nel cuore di Rende, vicino il liceo scientifico Pitagora, un nuovo spazio pubblico porta ora il nome di Maria Rosaria Sessa, la giornalista vittima di femminicidio: venne uccisa in una notte dicembre del 2002 dall’ex compagno lungo la Statale 107 tra Rende e Paola. Questo gesto simbolico rappresenta non solo un tributo alla memoria di una professionista dedita alla verità e alla giustizia, ma anche un importante richiamo alla necessità di combattere la violenza di genere.
La decisione di intitolare il giardino a Maria Rosaria Sessa è anche un atto di denuncia. Ogni anno, in Italia, numerose donne perdono la vita a causa della violenza maschile. Questo gesto simbolico mira a mantenere viva l’attenzione su un problema che riguarda tutti, promuovendo una cultura basata sul rispetto reciproco e sulla prevenzione.
All’evento oltre i familiari di Maria Rosaria, tra cui la madre Gina ed il fratello Nazzareno, sono intervenuti anche il Prefetto di Cosenza Rosa Maria Padovano, il questore Giuseppe Canizzaro, il comandante provinciale dei carabinieri Andrea Mommo, il comandante provinciale della guardia di finanza Giuseppe Dell’Anna. La cerimonia è stata aperta dal presidente del Circolo della stampa Franco Rosito e ai componenti del direttivo dell’associazione. Presenti anche i tre commissari del comune di Rende guidati da Santi Giuffrè. Una targa è stata scoperta con la benedizione di don Germano Anastasio, parroco della Beatissima Vergine Maria di Lourdes di Roges.