Una proposta di legge per istituire gli orti urbani e recuperare i terreni abbandonati in Calabria

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REGGIO CALABRIA – E’ stata depositata al Consiglio Regionale della Calabria, nella mattinata di lunedì 19 settembre, la proposta di legge, di iniziativa del capogruppo M5S Davide Tavernise,  relativa alla valorizzazione del verde urbano, l’istituzione degli orti urbani e il recupero dei terreni abbandonati. 

La Regione Calabria – è scritto nelle finalità della proposta di legge – riconosce l’importanza del verde nei contesti urbani e ne promuove lo sviluppo, l’incremento e la qualificazione come strumento di valorizzazione del paesaggio e della biodiversità, di contrasto e contenimento delle emissioni nocive in atmosfera e componente strutturale del sistema cittadino per aumentare la comodità e il benessere urbano e favorire il risparmio energetico e la prevenzione del rischio idrogeologico e degli incendi”.

“La proposta di legge – afferma Tavernise – punta alla valorizzazione del verde pubblico urbano, mediante l’emanazione di linee di indirizzo che fungono da guida e stimolo per le amministrazioni locali. Per favorire la riqualificazione urbana e il miglioramento dello stile e della qualità della vita, occorre, inoltre, promuovere l’istituzione degli orti urbani e socio-terapeutici così come il recupero delle terre abbandonate. Si tratta di strumenti utili per favorire una vita salutare, a contatto con la natura, per promuovere lo sviluppo sostenibile. Diversi i vantaggi per cittadini e amministrazioni locali: la riscoperta del valore della terra; la collaborazione tra cittadini e agricoltori per produrre frutta e verdura fresca; la sensibilizzazione delle nuove generazioni rispetto a idee di città più sostenibili e “green”; la possibilità per adulti e anziani di fare attività fisica all’aria aperta e produrre alimenti nutrienti senza l’uso di sostanze chimiche e pesticidi”.

“Si incentiva così – conclude Tavernise – un meccanismo, poi, virtuoso che aiuta a combattere l’esclusione sociale e la solitudine tipica degli agglomerati urbani, e di spendere meno grazie a una filiera agroalimentare corta. L’orto socio-terapeutico è, infatti, un ausilio delle terapie mediche/psicologiche di recupero di condizioni di disagio o disabilità”.

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